Funivia, Eitan esce dall'ospedale e torna a Pavia. Sopralluogo per il fascicolo della Corte dei Conti

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Accanto a lui la zia Aya, arrivata da Israele per stargli accanto e per seguirlo anche nel percorso di recupero.

Eitan torna a Pavia. “Non sappiamo ancora con certezza ma probabilmente sarà seguito sia a Torino che a Pavia” spiegano fonti dell’ospedale in merito al percorso che seguirà Eitan.

Sono almeno 60 i giorni di prognosi per lui, che intanto è tornato a Pavia insieme alla famiglia.

Gip che, però, non è più titolare del fascicolo e non deciderà sulla richiesta di incidente probatorio voluta dai legali di Tadini. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Se ne è parlato anche su altre testate

Azionare quei blocchi e sottoporre a stress la fune di trascinamento, è stato un atto criminale Il presidente del tribunale di Verbania ha rimosso proprio il gip ed il pubblico ministero è pronta a far rientrare in carcere gli accusati. (Sergio Vessicchio)

La Procura: «Freno manomesso consapevolmente». Cinque famiglie distrutte dall'incidente della funivia: le prime indagini sulle cause. Cinque famiglie distrutte dall'incidente della funivia: le prime indagini sulle cause (Il Portico News)

Dopo molti giorni, ora la svolta per Eitan, un baralume di normalità dopo tutto il dolore subito. Tra queste i genitori e il fratellino di Eitan, Tom, oltre ai suoi bisnonni. (CheSuccede)

Questa mattina, 10 giugno, il piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto della strage del Mottarone in cui sono morte 14 persone tra cui tutti i famigliari del bambino di origini israelian, è stato dimesso dal reparto Isola di Margherita dell’ospedale Regina Margherita di Torino. (La Voce di Novara)

E così il personale del Regina Margherita li farà recapitare nei prossimi giorni in una villetta in provincia di Pavia. Alle 15.30 del 27 maggio Eitan ha chiesto: «Dove sono mamma e papà?» (Corriere della Sera)

I penalisti napoletani si schierano dopo gli ultimi sviluppi della tragica vicenda della funivia piemontese: al gip che aveva chiesto la scarcerazione per due dei tre indagati è stato tolto il fascicolo, poi affidato a un altro che ha subito chiesto l’annullamento di quel provvedimento. (Il Riformista)