‘Intimidazioni e pressioni’: Musumeci e quelle parole da ‘codice penale’

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Livesicilia.it INTERNO

Gli elettori siciliani, a cui Musumeci si è rivolto durante il discorso, non conosceranno mai i nomi dei “ricattatori”.

Sono le parole del governatore Nello Musumeci che resteranno.

Un presidente che, così dice e non ci sono motivi per dubitarne, alle pressioni mai ha ceduto.

Il fatto che Musumeci abbia resistito alle intimidazioni consola, ma probabilmente ai siciliani onesti non basta

Musumeci ha parlato di “deputati che mi hanno fatto richieste irricevibili”, dai quali si è tenuto lontano “per questioni di igiene”. (Livesicilia.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si è appena conclusa, dopo circa quattro ore, la riunione della Giunta convocata dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci , in seguito alla convulsa giornata di ieri legato al voto per i tre delegati regionali per il Quirinale, con il governatore risultato terzo degli eletti alle spalle del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e del pentastellato Nuccio Di Paola. (il Fatto Nisseno)

Per ridefinire l’assetto del governo, sempre che Musumeci non ci ripensi un’altra volta, ci vorranno un paio di settimane. Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia, parla di farsa in tre atti: “Atto primo: “Mi dimetto!!”. (Buttanissima Sicilia)

Non stiamo parlando di cosa legge e cavilli permettano, ma di cosa sia corretto fare nell’interesse non solo delle società, ma soprattutto dei milanesi. Sul progetto di costruzione del nuovo stadio San Siro non è accettabile estromettere il quartiere, i cittadini e tutti gli stakeholder coinvolti dal dialogo. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Il presidente della Regione non aveva digerito lo “smacco”, annunciando a caldo l’azzeramento della giunta, salvo ripensarci a mente fredda dopo che molti dei suoi stessi fedelissimi lo hanno sconsigliato dal compiere questo passo. (CorrierediRagusa.it)

In quella successiva i lavori sono sospesi perché si vota per il Quirinale, dunque si ragionerà successivamente sul da farsi. Nello Musumeci preso impulsivamente dall’ira dell’insulto politico avrebbe voluto giustamente tornare subito in Aula e dire “tutti a casa”. (Il Giornale di Lipari)

Una legislatura di pentimenti e continui ripensamenti: sul voto segreto, sui rimpasti e sullo scandalo Razza. ‘Nacque, visse e si contraddisse’, direbbe il sommo poeta. Ci riuscì, e quella volta Musumeci invocò addirittura i magistrati. (Buttanissima Sicilia)