Long Covid, tutte le novità degli studi scientifici

Start Magazine SALUTE

Secondo uno studio uscito sulla rivista medica Cell e citato da Axios, il long Covid si potrebbe sviluppare in presenza di alcuni autoanticorpi, di diabete di tipo 2 o con la riattivazione del virus Epstein-Barr.

CHE COS’È IL LONG COVID PER L’OMS. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) classifica il long Covid come “post-Covid condition”, cioè condizione dovuta al post-Covid.

SINTOMI. Solitamente le persone che affrontano il long Covid non hanno un solo sintomo ma diversi tipi di disturbi. (Start Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

Per tutti loro, sono passati almeno due anni dall’infezione da Sars-CoV-2 e dal ricovero per l’evoluzione di Covid-19. Questa l’istantanea che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista «The Lancet Respiratory Medicine»: il primo a monitorare le condizioni di oltre mille persone a due anni e più dall’infezione. (RaiNews)

A tutto questo si uniscono adesso i dati allarmanti sull’età media di “una popolazione infermieristica” che almeno in Italia tende pericolosamente all’invecchiamento». L’età media degli iscritti agli Ordini è 52,2 anni (era 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale 56,49. (Sardegna Reporter)

“Credo che il Covid non ci abbandonerà per moltissimo tempo, anche e soprattutto per i suoi effetti a lungo termine che dobbiamo monitorare”. Anche in Italia “stiamo raccogliendo dati e traendo deduzioni su pazienti monitorati dopo la guarigione da Covid – osserva la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano -. (Cosenza Channel)

A tutto questo si uniscono adesso i dati allarmanti sull’età media di “una popolazione infermieristica” che almeno in Italia tende pericolosamente all’invecchiamento». L’età media degli iscritti agli Ordini è 52,2 anni (era 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale 56,49. (Sardegna Reporter)

Un’evenienza non semplice da evitare, ma che comunque quasi mai comporta rischi particolari per la salute. Ma soprattutto, meno di una persona su diecimila ha avuto una forma grave di Covid-19 dopo la prima guarigione. (RaiNews)

A due anni dal ricovero i disturbi del sonno riguardavano ancora il 31% dei malati. Nei questionari sulla salute mentale, il 35% dei pazienti con Long Covid ha riportato disagio, il 13% mostrava sintomi di ansia e l'11% di depressione. (leggo.it)