Il Vaticano contro i no-vax: “Saranno licenziati”

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Del resto anche Papa Francesco si è sempre detto favorevole alla vaccinazione e il mese scorso si è sottoposto alla somministrazione della dose.

Il Governatorato ha spiegato che questa iniziativa non vuole essere una repressione contro i lavoratori ma è dettata semplicemente dall’esigenza di salute pubblica.

Il Vaticano con un decreto fa chiarezze: vaccinazione sempre volontaria ma il rifiuto senza causa di salute può costare caro. (Vesuvius.it)

Ne parlano anche altre testate

Le vaccinazioni, facendo un calcolo a partire dal ritmo di persone vaccinate in queste prime settimane, dovrebbero andare avanti per almeno altre quattro settimane. Lo Stato pontificio ha iniziato le vaccinazioni il 13 gennaio, e tra i primi ad essere inoculato c’è stato Papa Francesco, 84 anni, che il 3 febbraio si è sottoposto al richiamo. (Famiglia Cristiana)

.Il Vaticano non accetta no vax in casa, anzi userà il pugno duro per i propri dipendenti che rifiuteranno di vaccinarsi, arrivando fino al licenziamento.La vaccinazione anti Covid resta .“Se lavori in cooperativa da anni e preferisci andare via, allora vattene che non te lo meriti questo posto”. (Zazoom Blog)

E’ di eri la notizia che il Vaticano aveva deciso la linea dura contro quei dipendenti della Santa Sede che avessero rifiutato la somministrazione dei vaccino anticovid, sino a pensare di poter arrivare al licenziamento degli stessi. (L'Ecodelsud.it)

“L’adesione volontaria ad un programma di vaccinazione – si legge ancora nella nota - deve, quindi, tener conto del rischio che un eventuale rifiuto dell’interessato possa costituire un rischio per se, per gli altri e per l’ambiente lavorativo”. (ACI Stampa)

Per chi si rifiuta «senza comprovate ragioni di salute» ci sono «conseguenze che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro». Nelle norme pubblicate dal Vaticano si ricordano anche gli obblighi di indossare le mascherine e di mantenere il distanziamento (Leggo.it)

foto SIR/Marco Calvarese. “L’adesione volontaria ad un programma di vaccinazione deve tener conto del rischio che un eventuale rifiuto dell’interessato possa costituire un rischio per se, per gli altri e per l’ambiente lavorativo”. (Servizio Informazione Religiosa)