Onu, diplomatico Russia lascia: "Mi vergogno del mio Paese"

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L'invasione è un "crimine", "una sanguinosa, insensata, e assolutamente non necessaria ignominia", ha aggiunto.

"Non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese come il 24 febbraio di quest'anno".

Per arrivarci, sono disposti a sacrificare tutte le vite possibili.

Con queste parole, il diplomatico russo assegnato all'Onu di Ginevra, Boris Bondarev, annuncia la sua defezione.

Un post contro la guerra era stato pubblicato sulla pagina Instagram del consolato russo a Edimburgo

(Adnkronos)

Su altri giornali

Parole che lo hanno costretto a chiedere protezione alla Svizzera per paura di ritorsioni da parte di Vladimir Putin. Anche Anatolij Chubais, ex vicepremier, ha lasciato l'incarico di inviato di Putin per il clima e pure la Russia (Liberoquotidiano.it)

Ha dichiarato di non essersi «mai vergognato tanto del mio Paese come il 24 febbraio di quest'anno», il giorno in cui è iniziata l'invasione. Ora vive le sue giornate cercando di convincere i funzionari a fornirgli documenti ucraini e permettergli di iscriversi al servizio militare. (ilmessaggero.it)

È la punta dell’iceberg di una crescente insoddisfazione verso la politica guerresca di Vladimir Putin? Intanto perché smentisce le sicurezze di Sergeij Lavrov, il ministro degli Esteri, secondo il quale «non ci sono traditori fra i diplomatici». (Corriere della Sera)

Fonte foto: ANSA Il presidente russo Vladimir Putin a una riunione del Consiglio di Stato russo. Cento di diplomatici russi pronti a dimettersi, la fuga da Putin. Secondo quanto avrebbero rivelato fonti occidentali con buoni contatti nella diplomazia russa, “oltre cento funzionari sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev” . (Virgilio Notizie)

Il Guardian raccoglie le testimonianze di due di loro: si tratta di Igor Volobuyev, ex numero 2 di Gazprombank, e del diplomatico Boris Bondarev. “In Gazprom c'erano alcuni putiniani appassionati, ma la maggior parte delle persone capiva esattamente in che tipo di paese vivessero. (L'HuffPost)

Il gesto del diplomatico russo Boris Bondarev potrebbe non restare un caso isolato. Mossa che il Cremlino non sarebbe intenzionata a mettere in pratica, temendo che quel tipo di reazione non sia davvero risolutiva. (Open)