Si dimette il diplomatico russo all'Onu: "Non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese"

IL GIORNO INTERNO

“Al posto di analisi imparziali e sobrie previsioni”, spiega il diplomatico, “ci sono cliche’ di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta”.

Lo ha reso noto su Twitter l‘avvocato internazionale Hillel Neuer.

“Non mi sono mai vergognato cosi‘ tanto del mio Paese come il 24 febbraio scorso“, ha spiegato Bondarev, in una dichiarazione che sta circolando anche tra i diplomatici stranieri a Ginevra (IL GIORNO)

Su altri giornali

Così, all’unisono, parlano i "disertori russi di alto profilo" che rifiutano la guerra in Ucraina. Il Guardian raccoglie le testimonianze di due di loro: si tratta di Igor Volobuyev, ex numero 2 di Gazprombank, e del diplomatico Boris Bondarev. (L'HuffPost)

Parole che lo hanno costretto a chiedere protezione alla Svizzera per paura di ritorsioni da parte di Vladimir Putin. Anche Anatolij Chubais, ex vicepremier, ha lasciato l'incarico di inviato di Putin per il clima e pure la Russia. (Liberoquotidiano.it)

Intanto perché smentisce le sicurezze di Sergeij Lavrov, il ministro degli Esteri, secondo il quale «non ci sono traditori fra i diplomatici». Un compito che il caso Bondarev e quello dei cento diplomatici rendono ora proibitivo (Corriere della Sera)

Fonte foto: ANSA Il presidente russo Vladimir Putin a una riunione del Consiglio di Stato russo. Cento di diplomatici russi pronti a dimettersi, la fuga da Putin. Secondo quanto avrebbero rivelato fonti occidentali con buoni contatti nella diplomazia russa, “oltre cento funzionari sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev” . (Virgilio Notizie)

Poi Vladimir Putin ha lanciato la sua guerra all'Ucraina alla fine di febbraio e Volobuyev ha deciso che non poteva più sopportare di vivere in Russia. Ha dichiarato di non essersi «mai vergognato tanto del mio Paese come il 24 febbraio di quest'anno», il giorno in cui è iniziata l'invasione. (ilmessaggero.it)

Stando però al quotidiano economico russo Kommersant, dallo scorso 24 febbraio sarebbero stati già decine i diplomatici russi che hanno lasciato il proprio incarico. Mossa che il Cremlino non sarebbe intenzionata a mettere in pratica, temendo che quel tipo di reazione non sia davvero risolutiva. (Open)