Esterno notte, Marco Bellocchio nel corpo e nel cuore del caso Moro

Mentre a emergere con forza in “Esterno notte” è la dimensione intima, dunque tragica, di tutti i personaggi coinvolti, dai protagonisti ai semplici comprimari.

Qualcuno magari, dopo la scomunica preventiva di Maria Fida Moro, accuserà Bellocchio di aver romanzato troppo, o di aver dato eccessiva dignità ai terroristi, o di aver semplificato il quadro politico.

Perché condannare Moro al martirio facendo un favore proprio alla Dc, che lo abbandona, lo denigra e lo delegittima fin dal primo momento?

'Esterno notte', a Cannes e poi in sala in due capitoli. (L'Espresso)

La notizia riportata su altri giornali

mercoledì 18 maggio 2022 - Cannes Film Festival. “Aldo Moro è l’Italia”, si dice in Esterno Notte, la serie in sei puntate con cui Marco Bellocchio rimette mano al racconto del caso Moro, vent’anni dopo il suo Buongiorno, notte. (MYmovies.it)

“La Rai è da sempre vicina al cinema e agli autori italiani e ne valorizza le creazioni. “Siamo molto orgogliosi della presenza al Festival internazionale di Cannes della serie ‘Esterno notte’. (Rai Storia)

Quella di Gabriel Montesi è una carriera cinematografica in ascesa, uno dei volti più attuali e richiesti del cinema italiano Tra questi ci sarà, fuori concorso, il regista italiano Marco Bellocchio che presenta al pubblico Esterno Notte, il suo ultimo film sul rapimento Moro, questa volta dando voce ai protagonisti, da Cossiga, a Papa Paolo VI, alla moglie di Moro, Eleonora. (ilmessaggero.it)

E una frase che non passa inosservata (e inascoltata): "Andreotti, ti odio". Un Aldo Moro visto come un Cristo, con tanto di croce portata sulle spalle. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E un finale spiazzante, in cui il presidente della Democrazia Cristiana viene graziato dai Brigatisti, anziché ucciso come accadde nella realtà. Aldo Moro raffigurato come un Cristo che porta la croce. (leggo.it)

Salto nel vuoto è il titolo di uno dei film più psicanalitici di Bellocchio (era il 1980, protagonisti erano i “fratelli” Michel Piccoli e Anouk Aimée). Tirare fuori la psicanalisi è da sempre e per sempre una condanna, per Marco Bellocchio (Rolling Stone Italia)