Papa in Canda: un bacio per chiedere perdono e dire basta alle colonizzazioni ideologiche

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Al suo arrivo ad Edmonton, il Papa ha avuto un primo, seppur breve, incontro con i nativi americani, molti dei quali hanno subito violenze e abusi da parte di cattolici che in passato volevano assimilarli alla loro cultura

(Il Faro online)

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Tra i principali eventi con Papa Francesco trasmessi da Tv2000: oggi l’incontro con le popolazioni indigene e con i membri della Comunità Parrocchiale presso la Chiesa del Sacro Cuore a Edmonton; domani poi la Messa presso il «Commonwealth Stadium» a Edmonton e la Liturgia della Parola presso il Lac Ste Speciali di approfondimento del programma «Il diario di Papa Francesco» condotto da Gennaro Ferrara con due prime serate mercoledì 27 e venerdì 29 luglio. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ammesse anche le imbarcazioni in vetroresina, secondo un criterio riconosciuto da Vele Storiche https://velestoricheviareggio.org/come-valutiamo-il-valore-storico-delle-imbarcazioni/ . (Sardegna Reporter)

Secondo l'arcivescovo Smith il messaggio del Papa dunque potrebbe essere riassunto così: "La Chiesa è con voi. "Ma ancora più profondamente", prosegue l'arcivescovo Smith, i cattolici avvertono che il Papa è il successore di San Pietro. (Vatican News - Italiano)

Nel pomeriggio poi, alle 16,45 (notte inoltrata in Italia), l’altro incontro con i nativi della giornata, presso la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Edmonton Alla moglie di uno dei leader nativi il Papa bacia la mano. (Avvenire)

Si può dire che l’incontro di aprile abbia dato il là all’attuale visita che con una formula inconsueta Francesco ha definito “pellegrinaggio penitenziale”. (Avvenire)

Papa Francesco va a chiedere scusa ai popoli indigeni, gli indiani delle grandi foreste per quello che gli analisti chiamano «genocidio culturale», cioè l’imposizione della cultura bianca anglosassone e la fede cattolica e protestante alle popolazioni native dei territori soprattutto dell’Alberta e del Quebec di lingua inglese e francese, decisa dal governo canadese per la quale all’epoca aveva chiesto la collaborazione delle congregazioni religiose cattoliche e protestanti, arrivate al seguito del colonialismo europeo, nella gestione di centinaia di «scuole residenziali», dove i figli dei nativi erano praticamente segregati, senza alcun rapporto con le famiglie, per plasmarli della nuova cultura. (L'Eco di Bergamo)