Il suicidio assistito di Mario: chi mai l’ha autorizzato, i giornali?

Tempi.it INTERNO

‘Sollievo, sarò il primo’” (La Stampa).

La versione integrale del parere non autorizza questa conclusione, intanto perché, nella confusione normativa attuale, se un qualsiasi Comitato etico avesse autorizzato un suicidio assistito avrebbe violato la legge, poiché sarebbe andato oltre le competenze che le varie disposizioni gli riconoscono.

“Suicidio assistito, primo via libera ad un malato italiano”, così titolano le testate che si occupano della vicenda di “Mario”, dopo il parere rilasciato dal Comitato etico regionale delle Marche. (Tempi.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La scorsa estate l’associazione Luca Coscioni ha raccolto oltre un milione di firme per un referendum sull’eutanasia legale, raccolte con i banchetti e per la prima volta online. Una giornata storica per tutti i malati che hanno scelto di morire tramite il suicidio assistito. (SavonaNews.it)

Secondo quanto deciso sussistono infatti le condizioni legali per dare il via libera all’esecuzione della richiesta, che avverrà fisicamente nel nostro paese. Prima volta che succede nel nostro paese. (AssoCareNews.it)

Siamo in attesa che la legge di iniziativa popolare, per la quale abbiamo raccolto le firme nel 2010, venga discussa in commissione “Adesso il Parlamento non può più continuare a rimandare, rimandare, rimandare. (LaPresse)

Il camionista pesarese di 43 anni, tetraplegico da circa 10, a seguito di un tremendo incidente stradale, sarà il primo caso in Italia. Dopo una lunga battaglia legale con l'azienda ospedaliera delle Marche, è arrivato il parere favorevole del Comitato Etico, che ha ritenuto sussistenti i requisiti per accedere al cosiddetto "suicidio assistito". (La voce di Rovigo)

E’ molto grave che ci sia voluto tanto tempo – ha ammonito Gallo – ma finalmente per la prima volta in Italia un Comitato etico ha confermato per una persona malata, l’esistenza delle condizioni per il suicidio assistito” 242/2019 che indica le condizioni di non punibilità dell’aiuto al suicidio assistito. (QuiFinanza)

La Corte ha stabilito e circoscritto le condizioni nelle quali l’aiuto alla esecuzione del suicidio non può essere considerato reato. La sentenza della Corte è auto applicativa, ha integrato la disciplina normativa che è già operante, ed indica il quadro giuridico nel quale ci si può e deve muovere, e che il Parlamento può precisare (Il Sole 24 ORE)