Primo impiego corsia Covid: i giovani medici e infermieri in trincea contro la pandemia - Il reportage

La Stampa INTERNO

Moltissimi giovani sanitari sono passati, nel corso degli ultimi mesi, dagli esami universitari alla trincea Covid: neolaureati o appena specializzati che appena entrati nel mondo del lavoro si sono trovati “in prima linea”.

Una generazione segnata profondamente, dal punto di vista professionale, dalla pandemia.

Sono stati in migliaia a rispondere agli appelli delle Asl, che li hanno assunti con contratti rinominati "contratti Covid": solo i medici sono stati ad esempio 965 in Piemonte, 1500 nel Lazio (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

A commentare la vicenda, in un tweet, il virologo dell’Università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, che scrive: “E adesso che facciamo? – Sta facendo discutere il caso dei quindici infermieri dell’ospedale San Martino di Genova che, dopo aver rifiutato il vaccino, sono risultati positivi al Covid. (Dire)

– si sfoga la moglie su Facebook – Appassionato al suo lavoro, per chi l’ha conosciuto vi chiedo di non dimenticarlo, ricordatevi che lui è morto perché credeva nella sua professione. Questo virus insidioso e maledetto si è portato via il padre di mia figlia”, ha detto in un’intervista al Mattino (Il Riformista)

Al momento quindi si dibatte sul rendere cogente e vigente la vaccinazione per il personale sanitario come obbligo deontologico, in assenza di obbligo di legge (Bufale.net)

La Fials, sindacato degli operatori sanitari, è con gli operatori sanitari oggi e sempre, per non dimenticare “Qualsiasi tipo di criticità lo trovava pronto – ribadisce il figlio infermiere – una delle ultime battaglie fu quella per far avere i Dpi agli operatori sanitari”. (AssoCareNews.it)

“La nostra professione è importante, ricordatelo sempre: senza gli infermieri non c’è salute” aggiunge Mangiacavalli e poi conclude: “Siamo infermieri: dobbiamo sempre esserlo e dobbiamo sempre esserne orgogliosi” E alle loro famiglie, a cui nessuno potrà più restituire ciò che il virus ha tolto, ma che sicuramente avranno nel loro ricordo, nei loro cuori, l’immagine e l’orgoglio di avere avuto vicino chi ha saputo dare anche la vita per salvare quella degli altri”. (Nurse Times)

Poi nella necessità di intensificare la campagna vaccinale, iniziativa che da sempre gli infermieri chiedono con forza e per la quale si sono offerti e si offrono, nelle giuste condizioni, di fare da punta di diamante come sempre sono stati nei centri vaccinali e nell’assistenza ai cittadini. (InfermieristicaMente)