Anziani positivi e infermieri in uscita: doppia emergenza nelle case di riposo

Corriere Adriatico INTERNO

Qui l’apice si è toccato a inizio febbraio, quando erano 85 gli anziani positivi più una trentina fra infermieri e oss.

Per gli oss invece «sono una ventina quelli che hanno partecipato a concorsi sui 114 che abbiamo»

Ieri altri due ospiti sono risultati positivi, facendo salire il conto totale a 9, di cui 5 operatori sanitari.

Ora invece siamo scesi a 63 ospiti infettati, ma con 10 decessi registrati da inizio focolaio. (Corriere Adriatico)

Se ne è parlato anche su altre testate

A commentare la vicenda, in un tweet, il virologo dell’Università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, che scrive: “E adesso che facciamo? Primi dati da Israele: il vaccino Pfizer sarebbe efficace al 90% (Dire)

La Fials, sindacato degli operatori sanitari, è con gli operatori sanitari oggi e sempre, per non dimenticare Lottò per avere i Dpi: Eroi sì, kamikaze no. (AssoCareNews.it)

Poi nella necessità di intensificare la campagna vaccinale, iniziativa che da sempre gli infermieri chiedono con forza e per la quale si sono offerti e si offrono, nelle giuste condizioni, di fare da punta di diamante come sempre sono stati nei centri vaccinali e nell’assistenza ai cittadini. (InfermieristicaMente)

Lascia l’adorata moglie, Marinella Acanfora, caposala della Terapia intensiva del Cotugno, e una figlia di 18 anni. – si sfoga la moglie su Facebook – Appassionato al suo lavoro, per chi l’ha conosciuto vi chiedo di non dimenticarlo, ricordatevi che lui è morto perché credeva nella sua professione. (Il Riformista)

Vaccini, a Genova 15 infermieri rifiutano la dose poi risultano positivi al Covid: il caso all’Inail tra cogenza e sanzione. Il caso dei 15 infermieri ammalati all’Ospedale San Martino di Genova apre un altro quesito giuridico dall’esito tutt’altro che scontato:. (Bufale.net)

La Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Sociosanitario, Socioassistenziale e del Volontariato è un momento particolare per una professione che durante la pandemia è stata il simbolo della vicinanza alle persone, sia dal punto di vista della qualità dell’assistenza che da quello del tempo di relazione che, come afferma il Codice deontologico, è tempo di cura. (Nurse Times)