Mondo post-Covid: torna l'inflazione?

ISPI ECONOMIA

Una crescita eccessiva dei prezzi al consumo costringerebbe molte Banche centrali a rivedere le politiche monetarie espansive (rafforzate con la pandemia)

Se l’anno scorso abbiamo assistito alla peggior recessione dell’ultimo secolo, oggi il mondo sta rapidamente tornando “back on track”.

Una corsa che non si è ancora arrestata: oggi l’indice che ne raccoglie i prezzi è del 40% più alto rispetto ai livelli pre-pandemia. (ISPI)

Su altri giornali

Una paura che tuttavia, in base a quanto emerge dal trend dei Treasuries, si è notevolmente smorzata rispetto a più di due mesi fa.Per l'indice dei prezzi al consumo di maggio, gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un aumento del 4,7%, quindi superiore al +4,2% di aprile (Finanza.com)

Gli Stati Uniti non stanno solo adoperandosi per una forte e rapida uscita economica dalla pandemia, ma anche per creare le premesse che la ripresa sia sana e non necessiti di continui interventi monetari come accadeva prima dell’apparizione della COVID-19. (Corriere del Ticino)

“L’inflazione dei prezzi alla produzione è probabilmente vicina a un picco … non prevediamo che salirà molto al di sopra del 2% nei prossimi trimestri I prezzi alla produzione dell’industria cinese sono aumentati perché trainati dall’incremento dei prezzi delle materie prime. (InvestireOggi.it)

La commissione ha praticamente garantito che agirà per tenere sotto controllo l'inflazione di alcuni beni, lanciando di conseguenza un controllo sui loro prezzi. Boom in Cina per l'indice dei prezzi alla produzione, termometro - insieme all'indice dei prezzi al consumo - del trend dell'inflazione. (Yahoo Finanza)

1 Minuto di Lettura. . . . (Teleborsa) - I prezzi alla produzione in Cina registrano un balzo annuo del 9%, nel mese di maggio, in accelerazione rispetto al +6,8% di aprile. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica buona parte dell'aumento è da imputarsi all'aumento dei prezzi delle materie prime. (ilmessaggero.it)

Anche se vediamo che la forte domanda degli investitori per gli ETF sul settore dell’energia continuerà nel breve termine, in realtà preferiamo un altro settore delle materie prime, i materiali, per la loro esposizione all’attuale contesto reflazionistico. (FocusRisparmio)