Apertura debole per i mercati europei. Boom dei prezzi alla produzione in Cina

Rai News ECONOMIA

All'inizio di giugno, era sotto quota 70.Sul fronte dei titoli di Stato, spread tra btp e bund tedesco a 108 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,86%

Negativa invece Londra, mentre Francoforte è appena al di sopra della parità.Intanto, dalla Cina arrivano i dati sui prezzi alla produzione, che toccano i massimi da 13 anni.

Mercati Apertura debole per i mercati europei.

A maggio aumentano più del previsto, del 9% su base annua, dopo il +6,8% di aprile; in aumento ma inferiore alle attese invece l'inflazione cinese, che si attesta all'1,3%. (Rai News)

Ne parlano anche altri media

Negli Stati Uniti il rincaro non riguarda più solo i valori borsistici ed immobiliari, che sono «volati» grazie ai 120 miliardi di dollari immessi ogni mese dalla banca centrale americana nel circuito economico, ma anche i prezzi al consumo che sono saliti al 4,2% in aprile e che si prevede aumenteranno ancora nei prossimi mesi. (Corriere del Ticino)

In questo contesto, Spdr vede opportunità nel settore dei materiali. Anche se vediamo che la forte domanda degli investitori per gli ETF sul settore dell’energia continuerà nel breve termine, in realtà preferiamo un altro settore delle materie prime, i materiali, per la loro esposizione all’attuale contesto reflazionistico. (FocusRisparmio)

“L’inflazione dei prezzi alla produzione è probabilmente vicina a un picco … non prevediamo che salirà molto al di sopra del 2% nei prossimi trimestri Basti pensare che a maggio, i prezzi del greggio, del ferro e dei metalli non ferrosi sono aumentati ulteriormente, facendo salire i prezzi dei prodotti industriali in Cina. (InvestireOggi.it)

Su base mensile, il rialzo è stato pari a +1,6%. Boom in Cina per l'indice dei prezzi alla produzione, termometro - insieme all'indice dei prezzi al consumo - del trend dell'inflazione. (Yahoo Finanza)

Il dato supera anche le aspettative degli analisti che erano per un incremento dell'8,5%. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica buona parte dell'aumento è da imputarsi all'aumento dei prezzi delle materie prime. (ilmessaggero.it)

Una paura che tuttavia, in base a quanto emerge dal trend dei Treasuries, si è notevolmente smorzata rispetto a più di due mesi fa.Per l'indice dei prezzi al consumo di maggio, gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un aumento del 4,7%, quindi superiore al +4,2% di aprile (Finanza.com)