Sulle armi negli Usa la fiera dell'ipocrisia e della scarsa conoscenza

Panorama ESTERI

Ma se un giorno un delinquente entrerà nella tua casa pregherai Dio che qualcuno armato arrivi il più presto possibile”.

All’ingresso dello Stato americano del Minnesota, provenendo dal Wisconsin, c’è un cartello raffigurante un fucile e una rivoltella.

La frase è definitiva ma non deve ingannare, la questione delle armi nella società civile americana è una faccenda molto complessa che affonda le sue radici lontano nel tempo. (Panorama)

Su altre testate

Chi studia storia e politica Usa dovrà continuare a tenere l’orrenda contabilità dei morti per sparatorie in scuole, luoghi di culto, concerti, supermercati ed a scrivere ogni volta gli stessi editoriali sconsolati. (Avvenire)

Il numero di armi in mano a civili è oggi 120 per ogni 100 abitanti, nel 2011 erano 88. Al lavoro materiale si affianca l’immaginario, la costruzione di un nesso tra cosa significhi essere americani, cristiani, patrioti e il possesso di armi. (Valigia Blu)

sono abominevoli quanto una guerra, e senza nemmeno le ragioni, pretestuose o meno, di una guerra. Una società che genera, in forma oramai strutturale, questo orrore, e non è capace di fermarsi, e ripensarsi daccapo, dalle radici, è una società che non ha domani. (la Repubblica)

Io, che sono sacerdote oltre ad insegnare, ho offerto la messa quotidiana per le vittime (e anche per l'aggressore, perché' così Gesù ci ha insegnato) e le loro famiglie. E non molti si sono rivolti ai terapisti o al sacerdote per consiglio o aiuto. (Corriere della Sera)

Ho appena conosciuto la dirigente di una grande azienda farmaceutica, che frequentava Italians a diciassette anni, quand'era studentessa negli Stati Uniti. Il blog/forum Italians, da cui questa rubrica prende il nome, ha quasi 24 anni. (Corriere della Sera)

Il diritto è invece l’universo in cui si iscrive (e forse si illude) la società umana che pensa di poter garantire, attraverso la razionalità delle norme, la propria sopravvivenza Da una parte «il male», dall’altra «il diritto». (La Stampa)