L'Opec+ trova l'intesa. Tuttavia l'economia resta nelle mani di poche multinazionali

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Finalmente la quadra è stata trovata: l’Opec e i suoi alleati hanno raggiunto un accordo per aumentare la produzione di petrolio in un momento di impennata dei prezzi, e arrivando a un compromesso su come vengono calcolati gli obiettivi di produzione di alcuni dei suoi maggiori membri.

Al di là dell’intesa appena raggiunta restano in ogni caso sul tappeto due nodi: la persistente dipendenza strutturale delle economie mondiali dal petrolio e il potere debordante di un manipolo di multinazionali sulla scena mondiale con cui i governi non riescono (viste le loro dimensioni galattiche), e a volte preferiscono, non fare i conti. (quoted business)

La notizia riportata su altri giornali

Un prezzo considerato da molti troppo alto a fronte di una produzione ancora troppo bassa, che rischia di compromettere la ripresa economica globale. Il quadro tecnico del petrolio Wti (Bluerating.com)

Un pieno di carburante costa sempre di più per gli italiani. (HelpMeTech)

La nuova intesa fornirà agli Emirati, ma non solo, delle linee guida più favorevoli nella misurazione delle quote produttive a partire dal mese di maggio 2022. (Commodities Trading)

Equita ribadisce, tra i titoli preferiti nel settore, Eni/Galp fra le integrate e Tenaris nei servizi Nel dettaglio, a partire dal mese di agosto, la loro produzione complessiva salirà di 400mila barili al giorno su base mensile. (Finanzaonline.com)

I paesi che beneficeranno di queste baseline più generose sono: Arabia Saudita, Russia, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq Perché le incognite sono tante e il mercato chiede un’organizzazione solida tra paesi produttori. (Lavoce.info)

(LaPresse) – “Superato stamattina il tetto delle 11 milioni di dosi somministrate. Lo annuncia su Twitter la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti (LaPresse)