Siria: 8 bambini uccisi negli scontri a nord di Aleppo

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«Un dato sconcertante – dice a proposito dei 34 bambini uccisi nelle ultime 4 settimane – come anche la violenza incessante che continua in diverse parti della regione.

Chaiban fa notare come il numero di bambini uccisi sta aumentando mentre le violenze continuano implacabili in diverse parti della Siria: «In quasi nove anni di conflitto, il principio fondamentale della protezione dei bambini è stato completamente ignorato. (Romasette.it)

Su altre testate

L’Unicef ricorda a tutte le parti in conflitto in Siria “che i bambini devono sempre essere protetti, che non sono un bersaglio e che tutti coloro che deliberatamente continuano a uccidere i bambini saranno ritenuti responsabili”. (Servizio Informazione Religiosa)

Attaccano l’esercito siriano quando cala la nebbia perché questa impedisce l’uso degli aerei rendendo i soldati di Assad più facili da colpire. Siria, da Qamishili e Idlib si alza la voce dei cristiani: “Basta guerra! (La Difesa del Popolo)

“Questo porta il numero di bambini uccisi in Siria settentrionale ad almeno 34 solo nelle ultime 4 settimane. L’Unicef ricorda a tutte le parti in conflitto in Siria che i bambini devono essere protetti sempre, non sono un obiettivo e coloro che li uccidono deliberatamente ne dovranno rispondere”. (Servizio Informazione Religiosa)

Un attentato rivendicato dall’Isis che, come se non bastasse, ha fatto ripiombare la comunità cristiana locale nella paura. Cinquecento chilometri circa separano Qamishili da Idlib, le due zone nel nord della Siria, vicine al confine turco, dove ancora si combatte. (CEInews)

Forse solo nel 2022 si affronteranno i nodi più problematici con una vera transizione politica, facendo la giustizia e costruendo la pace. C’è un ruolo per noi cristiani anche fuori dal paese: appoggiare i processi di pace attraverso la giustizia riparativa, ricostruendo una società civile onesta, ecumenica e dialogante in cui formare la classe politica siriana del futuro. (Il Regno)

A parlare è padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Knaye, nella Valle dell’Oronte. Attaccano l’esercito siriano quando cala la nebbia perché questa impedisce l’uso degli aerei rendendo i soldati di Assad più facili da colpire. (Romasette.it)