Hans Küng, monsignor Forte: “Di grande stimolo per la Chiesa, la attaccava perché la amava”

La Stampa ESTERI

E la voleva «come il Concilio Vaticano II aveva indicato: riferimento ed esempio, non spettatrice o dirimpettaia».

Hans Küng, il teologo «ribelle» morto ieri a 93 anni, considerato antagonista di due papi - Ratzinger e Wojtyla - attaccava la Chiesa di Roma perché «la amava».

Le sue punzecchiature erano motivate dalla volontà di realizzare lo spirito del Concilio Vaticano II». ROMA.

Anche il suo spirito pungente era motivato dalla volontà di realizzare quella Chiesa che il Concilio aveva desiderato». (La Stampa)

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E invece era proprio un sacerdote cattolico, ordinato nel 1954 addirittura a Roma, dopo studi da immaginarsi brillanti alla Pontificia Università Gregoriana. Cominciò a deviare platealmente subito dopo, addottorandosi a Parigi con una tesi che difendeva la dottrina del teologo protestante Karl Barth. (ilGiornale.it)

Nel 1961 ho conseguito il titolo di dottore in teologia e subito dopo, fino al 1964, sono stato assistente dei professori Leo Scheffczyk e Hans Küng. Quale è stato il suo rapporto con Küng? (Vatican News)

È morto a 93 anni l’intellettuale svizzero: grande studioso di storia delle religioni, era noto internazionalmente per la sua diffidenza e critica nei confronti della Chiesa cattolica. Quel punto interrogativo, sulla copertina del libro, fu come una scossa di terremoto per la Chiesa. (Il Fatto Quotidiano)

2' di lettura. La scomparsa del teologo svizzero Hans Küng (nato nel 1928) rende orfano il mondo cristiano di uno studioso attento, critico, profondo. Risposta al problema di Dio nell'età moderna” o “Vita eterna?” (entrambi tradotti da Mondadori) restano dei classici; un'opera come “Progetto per un'etica mondiale. (Il Sole 24 ORE)

Anzi, in un certo senso Ratzinger ne è stato anche la prima vittima ma, alla fine, non si è prestato Una corrente di pensiero che ha avuto protagonisti principali (da Michael Novack a George Weigel) e minori negli Usa. (L'HuffPost)

Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. (Il Manifesto)