Quello che sapevamo su Pompei potrebbe essere sbagliato: la ricostruzione

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L’obiettivo della ricerca a guida italiana nuova di zecca, però, è stato anche quello di spianare la strada a ricerche future.

La ricerca è stata condotta da Ingy insieme a CNR, Università di Pisa, Laboratoire Magmas et Volcans di Clermont-Ferrand e Heriot-Watt University di Edimburgo.

Quando si parla di un’eruzione vulcanica, non può non venire in mente quella che forse è la più famosa della storia. (Libero Tecnologia)

La notizia riportata su altri giornali

Lo indica la ricerca, a guida italiana, che ha ricostruito tutte le fasi dell'eruzione, che diffuse le ceneri fino alla Grecia. La ricostruzione, la più dettagliata di sempre, apre la strada a nuovi fronti di ricerca su eventi simili. (blue News | Svizzera italiana)

di Aristide Malnati Una catastrofe ineguagliabile, che a quasi duemila anni di distanza può essere rivissuta quasi in diretta. Fisici, vulcanologi, climatologi e ovviamente anche storici hanno portato a compimento lo studio più dettagliato ed esaustivo sulla più famosa eruzione vulcanica della storia, quella del Vesuvio che colpì Pompei e i villaggi vicini, seminando terrore e morte ovunque. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La ricerca è stata poi integrata dalla valutazione quantitativa dell’impatto delle singole fasi dell’eruzione sulle aree e sui siti archeologici vicini al vulcano. Ma la vera data è un’altra: 24 o 25 ottobre. (ilmattino.it)

"Il nostro lavoro ha esaminato con un approccio ampio e multidisciplinare diversi aspetti dell'eruzione del 79 d.C., integrando dati storici, stratigrafici, sedimentologici, petrologici, geofisici, paleoclimatici e di modellazione dei processi magmatici ed eruttivi di - spiega Mauro A. (Avvenire)

La terribile eruzione del Vesuvio del 79 d. non avvenne fra il 24 e 25 agosto, come finora si riteneva, ma fra il 24 e il 25 ottobre. (La Stampa)

Lo studio, che fornisce gli strumenti per mitigare il rischio di eventi simili, e’ stato pubblicato su Earth-Science Reviews e condotto da Ingv in collaborazione con Cnr-Igag,Universita’ di Pisa, Laboratoire Magmas et Volcans di Clermont-Ferrand e Heriot-Watt University di Edimburgo (Cronache Campania)