Report ISS, in Italia circa 800mila fumatori in più rispetto al 2019

La Provincia di Cremona e Crema INTERNO

Sono questi i dati più significativi del report dell'ISS diffuso in occasione della Giornata mondiale senza tabacco di domani, promossa dall'OMS

Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non viene invece confermato nel 2022: quest'anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi.

In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. (La Provincia di Cremona e Crema)

Ne parlano anche altri giornali

E "l'aumento dei casi tra le donne è in gran parte spiegabile con il numero crescente di fumatrici". Conclusione emersa dall'analisi dei dati dello studio di coorte Path che ha riguardato 24.027 casi con più di 18 anni (Today.it)

Infatti ad oggi il nuovo Codice della Strada prevede il divieto assoluto in questi casi:. Se all’interno del veicolo è presente un minore di 18 anni. Se all’interno del veicolo è presente una donna incinta. (InformazioneOggi.it)

Era dal 2006 che non si raggiungevano numeri così elevati di dipendenza dalle sigarette, con 12,4 milioni fumatori abituali. Significa che un italiano su quattro, pari al 24,2 per cento della popolazione, non può fare a meno di fumare. (ilmattino.it)

Per crescere il tabacco ogni anno vengono deforestati 3,5 milioni di ettari di terreno. A questo si va ad aggiungere il consumo di grandi quantità di acqua. (AIRC)

Quest’anno il tema proposto dall’Oms è focalizzato sull’impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. Quasi un italiano su 4 (il 24,2%) è fumatore, e il 75% inizia a fumare tra i 15 ed i 20 anni (il 9% prima dei 15 anni). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

https://copagri.org/ advertisement. “Solo così, infatti, si potrà contribuire a contrastare gli aumenti dei prezzi dei cereali, sui quali pesano evidenti e condannabili fenomeni speculativi, che al pari di quanto sta avvenendo per i costi dei carburanti hanno avviato una spirale di rincari ai danni dei produttori agricoli, sempre più stretti nella morsa tra gli aumenti dei costi produttivi e l’incremento delle tariffe energetiche, con ripercussioni anche sui consumatori”, conclude il presidente della Copagri. (Sardegna Reporter)