Il Centrosinistra si strappa. Calenda rompe con Letta

Italia Oggi INTERNO

Con queste parole, ieri, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha rotto il patto elettorale siglato solo 5 giorni fa con Pd e +Europa.

Sulla possibile alleanza con Renzi, "sicuramente ci incontreremo e parleremo", ha chiarito lo stesso Calenda aprendo uno spiraglio di trattativa.

O comandano o portano via il pallone", ha commentato Letta sottolineando che "questa logica del centro è residuale rispetto a comportamenti individuali, non c'è una strategia politica

Matteo Renzi, vede nello strappo di Calenda l'opportunità di realizzare il cosiddetto Terzo polo. (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ad Omnibus, su La7, mette nel mirino il nemico di sempre, Enrico Letta, l'uomo del "stai sereno". Quando gli chiedono chi guiderà, nel caso, la coalizione tra lui e Calenda, Renzi taglia corto: "È l'ultimo dei problemi" (Liberoquotidiano.it)

Calenda potrebbe dire la stessa cosa: sono fatto così. L'ex ministro ascritto, e ascrittosi, per mancanza di prove nella coalizione di centrosinistra in realtà di prove di quale sia la sua zona politica davvero ne ha date diverse (L'HuffPost)

La coalizione tra il Pd e le forze di sinistra e Azione di Calenda ne avrebbe potuti conquistare fino a 53 Perché vi metto per iscritto che vi ritroverete anche con 5S un minuto dopo le elezioni. (Today.it)

Numeri peraltro confermati dagli ultimi sondaggi, che quotano un polo di Centro con Renzi e Calenda insieme dal 7 al 10%. L’idea di un polo di Centro moderato, europeista ed atlantista non è in realtà del tutto nuova. (Nicola Porro)

Chi sostiene di aver scoperto il terzo ci sta solo prendendo per i fondelli. Fuori dal centro di Roma e dai salotti chic disseminati su e giù per l'Italia Calenda è uno sconosciuto, una curiosa macchietta frutto della fantasia tutta italiana di sfornare personaggi improbabili e farli passare per statisti. (Liberoquotidiano.it)

Sicuramente avere più collegi uninominali da dividersi potrebbe essere accolto bene all’interno del partito, perché cade il rapporto 70%/30% che era una clausola dell’accordo con Carlo Calenda. Ma alla fine il conto potrebbe essere comunque non molto distante, considerato il fatto che i collegi che quasi sicuramente garantiranno un’elezione sicura non sono tanti (L'HuffPost)