Qualche bicchiere di troppo e volano anche le sedie. Rissa in Piazza Erbe

VeronaSera INTERNO

Nella rissa sono volate anche sedie e sono dovuti intervenire agenti di polizia, polizia locale e carabinieri per interrompere la violenza e individuare le varie responsabilità.

I successivi accertamenti hanno permesso di escludere uno dei tre giovani portati in questura

Piazza che era come al solito presidiata dalle forze dell'ordine per controllare che tutti rispettassero le normative anti-Covid. (VeronaSera)

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Il primo cittadino scaligero ha quindi rivolto un pensiero di gratitudine alle forze dell'ordine: «Ringrazio gli agenti della Polizia di Stato, Locale e dei Carabinieri per il pronto intervento, che ha evitato il peggio, facendo l’immediata identificazione e il fermo dei responsabili». (VeronaSera)

In questura è stato portato anche l’aggredito, un venticinquenne di Termoli, in provincia di Campobasso, cui è stata strappata la polo, e si è riservato di presentare denuncia. Ma è una frase soprattutto che dev’essere approfondita, quell’inquietante: «Sono della ’ndrangheta, ve la farò pagare sbirri figli di. (L'Arena)

Il giovane è accusato di lesioni finalizzate alle resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale (anteprima24.it)

Chiuso il bar, scenario della rissa. Il provvedimento è stato disposto dalla Questura di Verona, in seguito ai controlli eseguiti dalla Polizia amministrativa che hanno riscontrato all'interno del locale diverse violazioni riguardo alle disposizioni anti-Covid attualmente in vigore (il Resto del Carlino)

Una volta in Questura il 26enne ha continuato a tenere un comportamento minaccioso e aggressivo, finché gli sono state formalizzate le accuse. Il giovane arrestato è accusato di lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. (Il Quotidiano del Molse)

Il giovane è stato quindi scortato in Questura e, una volta lì, ha continuato a tenere un comportamento minaccioso e aggressivo nei confronti delle forze dell’ordine, finché gli sono state formalizzate le accuse. (il Resto del Carlino)