Caso tamponi, il giudice: "Lotito non ha colpe esplicite"

LAROMA24 SPORT

L'assenza di precedenti, alla fine, ha giocato un ruolo cruciale: questo è quanto emerge dalle motivazioni del Tribunale Federale in merito alla sanzione nei confronti della Lazio per il caso tamponi.

Crolla l'accusa sull'allenamento di Immobile, Strakosha e Leiva prima dello Zenit, mentre rimangono delicate le posizioni dei medici Rodia e Pulcini.

Dopo la sentenza emessa lo scorso 26 marzo si apprende inoltre che «il contestato mancato esercizio dell'obbligo di vigilanza, nella sostanza esplicitato nel mancato esercizio di condotte attive, non risulta esplicitato e sviluppato», punto su cui i legali della Lazio punteranno per un ulteriore sconto di pena. (LAROMA24)

Su altre fonti

Questa la sentenza per aver violato i protocolli sanitari anti Covid-19. La Procura aveva però chiesto 13 mesi e 10 giorni per il presidente biancoceleste. (Toro News)

Definite “gravissime” le violazioni perpetrate, anche se il Tribunale parla di “assenza di parametri tipizzati”, cioè di una specifica giurisprudenza, e vuole rimanere nel “perimetro quantitativo formulato dalla Procura”. (Pagine Romaniste)

Lazio, a Formello festa per Radu: c'è Favalli per il passaggio di consegne. Lazio, Acerbi fino al 2025: accordo raggiunto, la firma in estate. TORNA ALLA HOME Lotito inibito per 7 mesi, i medici Rodia e Pulcini per 12, multa di 150.000 euro alla società. (La Lazio Siamo Noi)

Lotito inibito per 7 mesi, i medici Rodia e Pulcini per 12, multa di 150.000 euro alla società. Questa la decisione del Tribunale Federale in merito al caso tamponi in cui è stata coinvolta la Lazio. (La Lazio Siamo Noi)

Lotito viene comunque censurato perché avrebbe dovuto imporre un comportamento idoneo a vietare ai positivi di poter rientrare nei ranghi della squadra (La Gazzetta dello Sport)

laudio Lotito ha ricevuto una pena più leggera di quanto richiesto dalla Procura Federale per quanto riguarda il caso tamponi della Lazio. Il Tribunale ritiene palese la responsabilità della componente medica e stigmatizza definendolo paradossale il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpetrate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenit" (ilBianconero)