La Lazio ha violato i protocolli Covid e va condannata: le motivazioni della sentenza

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Ma la responsabilità più grave, quella di non aver avvertito le Asl dei casi di positività emersi nel gruppo squadra, è soprattutto dei medici, mentre su questo fronte non si può accertare il coinvolgimento di Claudio Lotito.

Le cui ragioni sono state invece bocciate su tutte le altre questioni.

Su questo, il collegio giudicante ha dato ragione infatti alla Lazio.

La Lazio ha violato i protocolli anti Covid e per questo deve essere condannata. (Tutto Napoli)

Se ne è parlato anche su altri media

Lotito inibito per 7 mesi, i medici Rodia e Pulcini per 12, multa di 150.000 euro alla società. Questa la decisione del Tribunale Federale in merito al caso tamponi in cui è stata coinvolta la Lazio. (La Lazio Siamo Noi)

La Procura aveva però chiesto 13 mesi e 10 giorni per il presidente biancoceleste. Infatti, viene sottolineato che qualora si accerti un caso di positività, la gestione della procedura rientra fra gli “aspetti medici”. (Toro News)

. La Gazzetta dello Sport (V. Piccioni) – La Lazio ha violato i protocolli e per questo deve essere condannata. Definite “gravissime” le violazioni perpetrate, anche se il Tribunale parla di “assenza di parametri tipizzati”, cioè di una specifica giurisprudenza, e vuole rimanere nel “perimetro quantitativo formulato dalla Procura”. (Pagine Romaniste)

Il Tribunale ritiene palese la responsabilità della componente medica e stigmatizza definendolo paradossale il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpetrate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenit" laudio Lotito ha ricevuto una pena più leggera di quanto richiesto dalla Procura Federale per quanto riguarda il caso tamponi della Lazio. (ilBianconero)

Il Tribunale ritiene “palese” la responsabilità della componente medica e stigmatizza definendolo paradossale “il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpretate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenith”. (La Gazzetta dello Sport)

Crolla l'accusa sull'allenamento di Immobile, Strakosha e Leiva prima dello Zenit, mentre rimangono delicate le posizioni dei medici Rodia e Pulcini. L'assenza di precedenti, alla fine, ha giocato un ruolo cruciale: questo è quanto emerge dalle motivazioni del Tribunale Federale in merito alla sanzione nei confronti della Lazio per il caso tamponi. (LAROMA24)