Per Donald Trump Bitcoin è una truffa

Cryptonomist ESTERI

Donald Trump e il pensiero su Bitcoin. In realtà Trump aveva già detto in passato di non essere affatto un fan di Bitcoin, pertanto questa sua nuova dichiarazione non stupisce per nulla.

L’ex presidente Donald Trump ha dichiarato che, secondo lui, Bitcoin sembra una truffa.

Anzi, questa dichiarazione di Trump assomiglia più ad un’esternazione propagandistica, con la quale sottolineare ancora una volta la sua forte vocazione “americanista”, che non ad una vera e propria opinione su Bitcoin. (Cryptonomist)

La notizia riportata su altri media

Con i primi due era previsto il ban delle app TikTok e WeChat (blocco dell'accesso e rimozione dagli store digitali), mentre con il terzo era stata vietata ogni transazione tra le aziende statunitensi e le software house cinesi. (Punto Informatico)

Al loro posto il presidente americano lancia, tuttavia, una revisione delle applicazioni software controllate da avversari stranieri per valutare i rischi in termini di sicurezza. Il presidente degli Usa Joe Biden ha revocato ieri il bando imposto dal suo predecessore, Donald Trump, volto a bloccare i download nel Paese delle due piattaforme social. (ilmessaggero.it)

La Casa Bianca ha sottolineato che l'amministrazione Biden "è impegnata a promuovere un Internet sicuro, affidabile, interoperabile e aperto, la protezione dei diritti umani 'online' e 'offline' e il sostegno dell'economia digitale globale e vibrante". (Adnkronos)

Il tycoon aveva fatto pressioni perché almeno una delle app venisse venduta ad americani, e aveva firmato un ordine con cui si vietava di scaricarle in Usa, un provvedimento mai messo in pratica perché i giudici lo avevano giudicato non legittimo (AGI - Agenzia Italia)

Il dipartimento del Commercio è stato autorizzato ad avviare immediatamente tale revisione. L'ordine esecutivo di Biden, spiega il "Wsj" citando fonti dell'amministrazione, è progettato per sostituire l'approccio dell'amministrazione Trump nei confronti delle singole società con un processo più ampio per la revisione dei rischi posti dalle app di proprietà straniera (La Repubblica)

In particolare, il Dipartimento del Commercio sarà tenuto a indagare sulle app “che coinvolgono applicazioni software progettate, sviluppate, prodotte o fornite da persone di proprietà o controllate da o soggette alla giurisdizione di un avversario straniero“. (iPhone Italia)