Io, Dante e i miei studenti: un giorno con l'Alighieri raccontato dalla prof

Come faccio a spiegare Dante.

Come si fa oggi a spiegare Dante ai ragazzi?

So che, dico in genere come adulti, dubitiamo che i nostri ragazzi possano starsene ad ascoltare Dante

Quando Dante ha fatto il silenzio in classe, continuo a leggere, ma ormai, sia io che gli alunni, immaginiamo come Dante immagina per noi.

In fondo imitiamo Dante che chiede, richiede, insiste, rompe al punto di essere ripreso dal suo di maestro, esaspera pur di capire. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il mio preferito è il rosso, ma anche l’arancione e per i miei 18 anni voglio farmi i capelli di quel colore» E da quel giorno non si è più fermata. (Corriere della Sera)

Dove, se l’unico vino “chiamato” per nome è la Vernaccia, quasi sempre il vino è causa di vizio e peccato in quanto “terreno”, e non è diversa la sorte del cibo, se solo si pensa ai Golosi. Come la Toscana, dove il Brunello di Montalcino celebra il Poeta con “700”, un’edizione speciale del Poggio Cerrino 2015 di Tiezzi per il settecentenario dantesco. (WineNews)

Sono tante le figure che Dante incontra nel suo viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, molte sono riconducibili ad invettive politiche, altre culturali, altre sociali. Il percorso è poi scandito da macroargomenti, dal rapporto che si può andare a creare tra i versi della Commedia e i temi che circondano la nostra attualità. (Noto News)

Un interesse che travalica anche il lavoro: «Ormai con la scuola ho finito di leggere Dante. Per Ugo Marelli, professore di lettere, giornalista e presidente dell’associazione culturale Borgo antico di Castiglione Olona, la Divina commedia è tante cose: lavoro, passione personale ma anche, da diversi anni, oggetto di collezionismo. (varesenews.it)

Napoli non fu protagonista della vita del sommo poeta, ma comunque anche se marginalmente trovò spazio nelle sue opere Nella sua grandiosa Divina Commedia ci sono anche alcuni riferimenti alla terra napoletana. (AreaNapoli.it)

Veri e propri gioielli che devono diventare l'orgoglio ed i tratti distintivi dell'identità locale da valorizzare e promuovere" A darne notizia, nel giorno del Dantedì, a 700 anni dalla morte del sommo poeta, il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla: "Ci sono tesori che vanno (ri)scoperti in primis dalle comunità che li ospitano. (FoggiaToday)