Alitalia: soldi finiti, stipendi dimezzati

InvestireOggi.it ECONOMIA

“Si è appena concluso l’incontro con i tre commissari di Alitalia dopo la manifestazione svoltasi presso il Mise per il mancato pagamento stipendi.

Alitalia, stipendi a metà. La gravità della crisi è data dal fatto che Alitalia non è più in grado di pagare gli stipendi al personale e ha metà addetti in cassa integrazione.

Non appena saranno trasferiti gli aiuti da parte dello Stato ad Alitalia grazie alle misure previste dal decreto Sostegni. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altri giornali

A causa dell’incertezza Alitalia non può neppure far conto sugli anticipi dei clienti che comprano biglietti per volare nei prossimi mesi. Lo stallo con l’Unione europea. (Il Sole 24 ORE)

La pandemia ha dato il colpo finale ad Alitalia che per anni è stata tenuta a galla da più di 5 miliardi di euro (5,9 miliardi di dollari) di denaro pubblico. La compagnia di bandiera, in amministrazione controllata dal 2017, ha pagato ai suoi 11.000 lavoratori solo la metà dei loro stipendi di marzo. (Finanzaonline.com)

Insomma, il piano B dell’affitto dei rami aziendali da parte di Ita appare più come una strada disperata che un percorso davvero fattibile Intanto, però, il tempo passa e Alitalia è senza risorse e senza futuro. (Money.it)

Lasciato solo dal governo Draghi (totalmente silente sul dossier), E sarà messa in liquidazione, provocando il licenziamento immediato di 11 mila dipendenti che perderanno anche la cassa integrazione, entrando subito in Naspi. (Il Manifesto)

Una situazione inaccettabile sia per il Governo che per i sindacati, secondo cui questa manovra è finalizzata al fallimento e alla liquidazione della compagnia. L’auspicio è che l’accordo si chiuda a breve, ma anche questa via porterà a conseguenze tristi con dei tagli del personale addirittura del 65% (ContoCorrenteOnline.it)

Tempo un mese e si rischia che l’azienda in amministrazione straordinaria metta gli aerei a terra e che la nuova Ita non parta per niente. Perché non si scherza con la vita di 11 mila lavoratori - che con la liquidazione perderebbero anche la cassa integrazione e verrebbero subito licenziati - e le loro famiglie (Il Manifesto)