Green pass e proteste: che cosa sta accadendo davvero al porto di Trieste

Il Riformista INTERNO

A Trieste non ci sono stati assalti, hanno sfilato quasi l’80/90 per cento dei portuali che per venerdì hanno annunciato lo sciopero.

Oggi la lotta contro il green pass è diventata una bandiera.

Secondo alcuni chi manifesta anche contro il green pass lo fa perché economicamente svantaggiato, riducendo – sì riducendo – la questione dell’identità in una società complessa come quella odierna a un fattore esclusivamente economico

Le proteste contro il green pass ci aiutano a fare questa analisi. (Il Riformista)

Ne parlano anche altre fonti

👀 FINALMENTRASH. 🗓 DOPO 675 GIORNI. 🕺 TORNEMO A SCASSARSE. ⚜ LA FESTA PIU' AMATA DAI TRIESTINI. 💪 NOI SIAMO CARICHI A BOMBA. (triestecafe.it)

Oggi la protesta contro l'obbligo di certificato verde. (LaPresse) – “Dobbiamo rimanere uniti, non dobbiamo fare l’errore di dividerci perché questo è quello che vogliono loro”. (LaPresse)

Ci sono però lavoratori del porto che aderiscono a questa manifestazione. Intanto iniziano le prime defezioni degli investitori che hanno spostato le proprie navi altrove: "Il blocco del porto provocherà un danno incalcolabile". (Fanpage.it)

Seguici anche sul nostro canale Telegram o sulla nostra pagina Facebook. Zeno D’Agostino conferma di essere pronto a presentare le dimissioni anche se apre a un possibile ripensamento qualora dalle altre sigle sindacali dovesse arrivare un segnale di distensione. (Telefriuli)

I rappresentanti dei lavoratori portuali hanno proposto un posticipo al 30 ottobre dell’entrata in vigore dell’obbligo di tampone o di vaccinazione La data coincide infatti con l’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass sul luogo di lavoro – qui una una guida definitiva con le Faq del governo. (QuiFinanza)

Se non avete il green pass non potete lavorare” “Siamo in 400 portuali – ha aggiunto Puzzer – qui oggi. (LaPresse)