L'Unione Europea riapre le frontiere, ma non agli Stati Uniti. In Italia resta la quarantena per gli arrivi

San Marino Rtv ESTERI

Ma non a tutto il mondo: per ora solo una lista di 15 Paesi potranno entrare nel vecchio continente, e tra questi restano fuori gli Stati Uniti.

Il via libera dell'Ue alla 'lista verde' è arrivato dopo una lunga maratona negoziale, trovando un equilibrio tra le esigenze sanitarie e quelle legate al turismo.

Rimane, al momento, chiusa la porte agli Stati Uniti alla luce dei record dei contagi registrati nel Paese negli ultimi giorni. (San Marino Rtv)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'Unione europea ha indicato una lista di 18 paesi, considerati sicuri. Il nodo da sciogliere è sicuramente quello riguardante gli Stati Uniti, vista l’importanza cruciale che ricopre dal punto di vista diplomatico. (Wired Italia)

L'elenco comprende 15 paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina, soggetta alla conferma della reciprocità. (Italia Oggi)

La lista, con l’ingresso o cancellazione di altri stati in base alla curva dei contagi, verrà aggiornata ogni due settimane. I dati per nulla confortanti sulla pandemia e che provengono dal Paese hanno spinto i Paesi Schengen a sigillare i propri confini. (Corriere dell'Umbria)

Dunque, un italiano che torna da Giappone, Corea del Sud o Thailandia, se si ferma a Parigi può girare liberamente, se viene a Roma, deve restare in quarantena. Non solo: questo vale, almeno fino al 14 luglio, anche per chi torna da nazioni che fanno parte della lista dei famosi 15 paesi virtuosi, stilata dalla Ue. (Il Messaggero)

L’alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borell, poche settimane fa che dal primo luglio le frontiere dell’Unione Europea sarebbero state gradualmente riaperte. Il nodo da sciogliere è sicuramente quello riguardante gli Stati Uniti, vista l’importanza cruciale che ricopre dal punto di vista diplomatico. (Buongiorno Slovacchia)

Non figurano in queste liste Cina e Regno Unito, anche se per motivi diversi. Ma resteranno in vigore alcuni vincoli legati proprio ai Paesi di provenienza dei viaggiatori, i parametri da tenere in considerazione fanno riferimento proprio al numero di contagi nella nazione di provenienza. (idealista.it/news)