Ferrari, Mattia Binotto ammette: “Non lo siamo stati”

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LEGGI ANCHE > > > Vettel e la Ferrari innominabile: la frase che fa discutere. Ferrari, Binotto: “Non siamo stati perfetti”. Il team principal della Ferrari Mattia Binotto non ha nascosto l’amarezza per il podio sfumato, anche se dal weekend di Baku la scuderia di Maranello esce comunque con qualcosa di positivo.

E’ lo stesso manager a indicare gli aspetti positivi della tre giorni in Azerbaigian: “Oltre alla seconda pole della stagione, c’è il terzo posto nella classifica costruttori“

La pole di Leclerc a Baku ha ingolosito la Rossa che ha chiuso la gara però fuori dal podio. (AutoMotoriNews)

La notizia riportata su altri media

Charles Leclerc, dopo la magia in qualifica, fa quel che può con una macchina piuttosto sottotono sul passo gara e chiude solo in quarta posizione. Leclerc si deve accontentare del 4° posto, una amara medaglia di legno, se si pensa alla sua posizione di partenza (Circus Formula 1)

La Ferrari non ha concretizzato a Baku, rimanendo fuori dal podio nonostante la pole position ottenuta da Charles Leclerc. E questo è l’obiettivo che il presidente John Elkann ha assegnato al capo del reparto corse Mattia Binotto (FormulaPassion.it)

Per un momento aveva anche sopravanzato Norris a inizio gara, poi l’inglese ha trovato il ritmo: l’australiano ancora no. È ancora presto per dare una risposta definitiva, ma a Baku il tedesco ha dato sfoggio di una prestazione davvero magnifica. (Automoto.it)

I punti tra i due rimangono 4 a favore di Verstappen ma ad allungare è stata la Red Bull sulla Mercedes, a più 26 La sfida mondiale è viva, soprattutto dopo un fine settimana in cui l’incontro tra Max e Lewis è finito 0-0. (Sky Sport)

Dall’euforia per la pole position di Leclerc (la seconda di fila dopo quella monegasca) alla consapevolezza dei propri limiti per un quarto e un ottavo posto dopo il podio di Sainz nel principato e la mancata partenza di Leclerc per un problema tecnico. (TIMgate)

Nello show della Formula 1 , laddove i segreti dei team e i racconti sul perché dei risultati delle monoposto sono spesso interpretabili, quando non criptici, la Ferrari a Baku ha giocato a carte scoperte. (Corriere dello Sport.it)