Blitz lavoratori Whirlpool a Napoli Centrale, treni bloccati

Ferrovie.info INTERNO

In corso la riprogrammazione dell'offerta commerciale.

Gli operai stanno raggiungendo i binari dei treni ad alte velocità allo scopo di bloccare i convogli in partenza e in arrivo a Napoli.

Treni direttamente coinvolti:. • FR 9509/9599 Milano Centrale (5:00) - Salerno (11:27). • FR 9603 Milano Centrale (6:00) - Napoli Centrale (10:33). • FR 9514/9528 Salerno (8:46) - Torino Porta Nuova (16:00). • FR 9532 Napoli Centrale (10:40) - Torino Porta Nuova (17:00). (Ferrovie.info)

Se ne è parlato anche su altri media

Durante la mattinata di martedì 20 luglio, un gruppo di lavoratori del sito Whirlpool di Napoli ha messo in atto un blitz nella Stazione Centrale di Napoli. I lavoratori chiedono un intervento da parte dello Stato, così come gli è stato promesso. (Corriere TV)

Pochi giorni fa, il 15, avevano bloccato il l'aeroporto di Capodichino Gli operai proseguono nella loro protesta dopo l'avvio della procedura di licenziamento da parte della multinazionale americana. (NapoliToday)

Blitz di 150 lavoratori della Whirlpool nella stazione Centrale di Napoli per protestare contro i licenziamenti della multinazionale. La scorsa settimana gli operai hanno incontrato il premier Draghi a Santa Maria Capua Vetere ottenendo solidarietà (La Repubblica)

Al rientro in stazione solidarietà e applausi dai viaggiatori. Un blitz in piena regola per occupare i binari della stazione centrale di Piazza Garibaldi. Ennesima protesta dei lavoratori licenziati dall'azienda. (NapoliToday)

Tornano a protestare gli operai della Whirlpool di Napoli che questa mattina hanno occupato i binari dell’alta velocità nella stazione centrale del capoluogo campano obbligando Trenitalia a sospendere arrivi e partenze. (Il Fatto Quotidiano)

Qui senza lavoro si finisce a faticare a nero, privi di garanzie e sicurezza, si finisce sfruttati per poco e niente, se va bene. I licenziamenti a Napoli, nel meridione d’Italia, non sono uno sgarbo, sono un fallimento politico, e un dramma sociale (La Repubblica)