Costa Concordia, l'eroe dimenticato di Alberobello: "Giuseppe cedette il suo posto in scialuppa a due bambini…

"L'impatto, il boato, la nave accasciata e Giuseppe che non c'è più.

In questi anni il Comune di Alberobello ha richiesto più volte, ma invano, che a Giuseppe fosse conferita la Medaglia al valor civile.

Oggi Alberobello piange Giuseppe Girolamo, il 30enne nostro concittadino che il 13 gennaio 2012 ha perso la vita nel naufragio della Costa Concordia, all'isola del Giglio".

"Dieci anni dopo, con orgoglio e con identica commozione - conclude il post - , Alberobello piange il suo eroe, orgogliosa di annoverarlo tra i suoi cittadini più illustri, straordinario emblema di altruismo e generosità"

Un gesto simbolico e doveroso nei confronti dun eroe generoso che ha sacrificato se stesso per salvare il prossimo. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Yuri era in crociera con la sorella Noemi e i genitori Salvatore ed Emilia, titolari di una rinomata gioielleria di Osteria della Fontana. Vedevo i cadaveri galleggiare in mare, quando li issavano sugli elicotteri sembravano stracci» (ciociariaoggi.it)

Concordia: la relazione sul restauro ambientale dei fondali del Giglio. Concordia - Restauro Ambientale Isola del Giglio. La parte relativa alla rimozione dei materiali utilizzati durante il progetto di recupero del relitto è stata effettuata da Micoperi. (GiglioNews)

Ricordo la nave che si incrinava sempre di più racconta Nando e poi ricordo la salvezza dell'isola del Giglio. Venerdì 14 Gennaio 2022, 05:01. LE TESTIMONIANZE. (Il Messaggero)

Ma soprattutto c’è chi da quella notte in poi ha legato in qualche modo il suo nome al Giglio. Non parla don Lorenzo, che la notte della tragedia aprì quella chiesa e ora è stato trasferito sulla terraferma. (Corriere Fiorentino)

L’ultima pagina di un "libro" che nessuno avrebbe voluto fosse esistito, ma che una volta stampato aveva bisogno di una pagina che riassumesse quanto accaduto e rendesse merito a chi ha poi cercato di rendere meno drammatico l’evento. (LA NAZIONE)

Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile, ripercorre il film di una tragedia che «ha insegnato tanto sia dal punto di vista umano che tecnico». Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (ilmattino.it)