Muro di Pd e M5S contro Berlusconi: “Candidatura divisiva e irricevibile”

La Stampa INTERNO

Ma non ci sono tentennamenti o occhieggiamenti.

La sola idea di vedere Silvio Berlusconi al Quirinale produce l’orticaria nei leader della sinistra e ancor di più tra i suoi elettori.

Il Popolo viola, per dire, è già pronto ai girotondi

La reazione del mondo di centrosinistra oscilla tra un più garbato «il nome di Berlusconi è divisivo» a un più secco «Irricevibile».

(La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Roma, 15 gen – Come ampiamente previsto, il centrodestra candida Silvio Berlusconi al Quirinale: starà al leader di Forza Italia sciogliere la riserva o, in caso di un passo indietro, indicare un altro candidato. (Il Primato Nazionale)

Il problema rischia però di ripresentarsi ove si dovesse mettere sul tavolo il succitato piano B invece di parlarne senza l’obbligo di fare nomi. Intanto bisognerà vedere quando scatteranno la possibilità e la necessità di passare alla strategia di riserva, peraltro al momento inesistente. (Il Dubbio)

Intanto, proprio dopo il vertice, cambiano le quotazioni dei bookmakers e si fa più forte la posizione di Silvio Berlusconi, candidato prescelto dal centrodestra. Vale 15 volte la posta invece Pier Ferdinando Casini, mentre sale a 17 la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati (Cronaca Qui)

Anche perché al di là dei «no» scontati di Pd e M5s, il centrodestra non è così compatto come sostiene I numeri non ci sono. Al momento però Berlusconi non può farlo perché i numeri non ci sono e per questo un nuovo vertice si terrà tra mercoledì e giovedì prossimo. (Roccarainola.net)

Comunicato congiunto del centro-destra. Si sono riuniti oggi a Roma a Villa Grande i leader dei partiti e dei movimenti politici del centro-destra, per esaminare la situazione politica in vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. (Il Domani d'Italia)

Finalmente ufficializzata dal centrodestra, come se Matteo Salvini e Giorgia Meloni fossero stanchi di essere sospettati di non volerla, o di non volerla con la necessaria convinzione, essa è stata frenata dallo stesso Berlusconi con una riserva che conferma da sola i perduranti sospetti del Cavaliere. (Policymakermag)