La società che gestisce il più grande oleodotto Usa paga un riscatto di 5 milioni agli hacker

quoted business ECONOMIA

Secondo l’Fbi, si tratta di hacker collegati a un gruppo chiamato DarkSide specializzato nell’estorsione digitale: si ritiene che si trovino in Russia o nell’Europa orientale

Colonial pipeline, la società che gestisce il più grande oleodotto statunitense, ha pagato un riscatto di circa 5 milioni di dollari agli hacker autori del cyber attacco che ha costretto la compagnia a chiudere l’infrastruttura per quattro giorni. (quoted business)

La notizia riportata su altri giornali

Gli hacker hanno quindi fornito un sistema di decrittazione del ransomware, un tipo di malware che è in grado di sbloccare i file della società, solitamente generato dall’apertura di un semplice file allegato a una mail. (Corriere della Sera)

https://t.co/kpWNw0UQve pic.twitter.com/9r5hA2CLNn — Colonial Pipeline (@Colpipe) May 13, 2021. A rendere la vicenda quasi grottesca, sempre stando alla ricostruzione di Bloomberg, il fatto che in seguito al pagamento del riscatto Colonial non abbia potuto impiegare lo strumento fornito dai criminali per decifrare le informazioni criptate, poiché troppo lento. (Punto Informatico)

Usa, aziende oleodotto paga riscatto a hacker russi. La società aveva sostenuto invece, nei giorni scorsi, di non voler pagare nulla a riguardo. (Agenzia Stampa Italia)

Petrolio, prezzi in caduta dopo riapertura del gasdotto Colonial Pipeline (Di giovedì 13 maggio 2021) (Teleborsa) – I prezzi del Petrolio sono crollati di oltre il 3% nella giornata odierna a causa della riapertura del gasdotto Colonial Pipeline, un’infrastruttura chiave per la distribuzione del carburante in buona parte degli Stati Uniti. (Zazoom Blog)

"Stiamo facendo gli ultimi ritocchi ma da sabato mattina alle 8 siamo pronti a ripartire – ha commentato Mario Morra, titolare dello stabilimento balneare – Come l'anno scorso i biglietti si potranno acquistare online e abbiamo adottato tutte le misure anticovid che ci sono state indicate. (Tiscali.it)

La notizia contrasta con quelle dei giorni scorsi secondo cui la società non aveva alcuna intenzione di pagare per ripristinare l'operatività della pipeline. (RSI.ch Informazione)