Amnesty: "Brutale repressione in Iran, uccisi 106 manifestanti"

Adnkronos ESTERI

Lo denuncia Amnesty International che fa riferimento a "informazioni credibili" ricevute dall'organizzazione.

"Le autorità devono immediatamente porre fine a questa repressione brutale e sanguinosa e dare prova di rispetto per la vita umana", ha detto Philip Luther, ricercatore e advocacy director di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa.

(Afp). Sarebbero almeno 106 i manifestanti uccisi in 21 città dell'Iran durante le proteste esplose venerdì scorso nella Repubblica Islamica, innescate dall'aumento del prezzo della benzina. (Adnkronos)

Su altre fonti

Precipita la situazione in Iran, dove da giorni sono in corso, in diverse città, aspre proteste contro l'aumento del prezzo della benzina. E sarebbero più di cento le vittime della repressione operata dalle forze dell'ordine, secondo quanto denunciato da Amnesty International. (L'Unione Sarda.it)

Mi gioco la vita, pur di non lasciare loro in mano la mia libertà. E se amate un minimo quel privilegio quotidiano che si chiama libertà, chinate il capo. (Nicola Porro)

Secondo quanto riportato dai media locali oggi, tre membri delle forze di sicurezza iraniane hanno perso la vita in "un'imboscata" nella parte occidentale di Teheran. (L'AntiDiplomatico)

La guida suprema ha così respinto le accuse di antisemitismo. Ciò di cui si parla è l’illegittimità dell’ordinamento israeliano odierno e la necessità di sostituirlo con un ordinamento che rispetti il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. (Il Primato Nazionale)

Nonostante esistano dei validi precedenti, spegnere internet in un paese con 80 milioni di abitanti non è una cosa per nulla facile e rappresenta una soluzione estrema, anche in un contesto problematico come l’Iran di Hassan Rouhani. (Wired Italia)

Le rivolte sono montate in tutte le città, all’impennata del costo della benzina: sono state bloccate strade e incendiate centinaia tra banche e negozi. Il presidente iraniano Hassan Rohani ha ammesso una «situazione difficile e complicata» come internamente non accadeva dalla rivoluzione nel 1979. (Lettera43)