La solidarietà non è per una stagione soltanto. Un futuro in Italia per i profughi di Lesbo incontrati in estate da Sant'Egidio | NEWS

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Sant Egidio INTERNO

Krajewski di recarsi di nuovo nell’isola greca per accompagnare a Roma 43 richiedenti asilo (di 33 è previsto l’arrivo il 4 dicembre, di altri dieci fra qualche giorno) provenienti dall’Afghanistan, dal Camerun e dal Togo.

Quell’esperienza ha lasciato il segno in chi si è recato a Lesbo o a Samo e ha appassionato tutta la Comunità.

L’arrivo dei primi profughi, appunto il 4 dicembre, sarà uno di questi frutti, e la conferma del fatto che nessuno è stato dimenticato. (Sant Egidio)

Ne parlano anche altri giornali

Se anche ogni monastero, casa religiosa o parrocchia si aprisse per una persona, una famiglia, nel campo profughi di Lesbo non troveremmo più nessuno». Dai cardinali, dai vescovi, dai presbiteri…Apriamo le nostre case, le nostre canoniche, i nostri palazzi», dice. (Corriere della Sera)

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E grazie, ha sottolineato, all’impegno instancabile di responsabili e operatori della Comunità di Sant’Egidio: due “angeli” ha detto riferendosi a Daniela Pompei e Monica Attias, che curano la gestione e la logistica dei corridoi umanitari. (Vatican News)

Se monasteri e case religiose accogliessero almeno una persona o almeno una famiglia, a Lesbo non troveremmo nessuno". Konrad Krajewski, dall'aeroporto di Fiumicino dove questa mattina sono arrivati 33 rifugiati di diversa nazionalità grazie ai corridoi umanitari da Lesbo e Samos. (Rai News)

Krajewski:aprire i conventi ai profughi. Condividi. 17.05 "Mi rivolgo ai cardinali, ai vescovi, ai presbiteri, ai religiosi: apriamo, a cominciare da me, le nostre canoniche,i conventi,i monasteri per ospitare ognuno almeno una famiglia dei campi profughi di Lesbo, per poterli svuotare tutti. (Rai News)