Da Draghi giusta conferma della posizione italiana

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Bisogna sostenere le ragioni di una pace giusta, condivisa, che non può coincidere con l’umiliazione del popolo ucraino.

Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine di una iniziativa dell’Enel sullo ‘Statuto della persona’.

"Ha ragione il presidente del Consiglio Draghi che oggi ha confermato al Senato la posizione italiana in vista del Consiglio Europeo del 23 giugno: lo sforzo per sostenere il popolo ucraino e la ricostruzione di questo Paese aggredito tragicamente deve essere unanime e coinvolgere l’intera comunità internazionale. (Valledaostaglocal.it)

Ne parlano anche altre fonti

Dall’inizio della guerra, il governo italiano si è mosso per trovare fonti di approvvigionamento alternative al gas russo. Negli ultimi giorni la Russia ha ridotto le forniture di gas all’Europa, compresa l’Italia. (QuiFinanza)

In base al primo punto di vista, che è quello mio sostanzialmente, l'Ucraina si deve difendere. Così il premier Mario Draghi, replicando agli interventi dei deputati dopo le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo (Corriere TV)

Quello mio è: l'Ucraina si deve difendere. «L'altro unto di vista è diverso: l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni, mandare le armi? (ilmattino.it)

Per cui", ha affermato Draghi, citando anche le ricadute delle sanzioni sulle famiglie e sul loro potere d'acquisto.Il discoro di Draghi alla Camera, in sostanza, ha ripercorso quello di ieri al Senato, riepilogando innanzitutto i: gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev; le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto; gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi; le prospettive di allargamento dell'Ue; i seguiti della Conferenza sul futuro dell'Europa. (Borsa Italiana)

Dopo il Senato, il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto alla Camera per le comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo. La Camera ha poi dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier. (Il Sole 24 ORE)

Pieno mandato a Draghi: “Non sto con chi vuole l’Ucraina sottomessa”. Dopo il Senato, via libera anche dalla Camera: «Le critiche ci stimolano». (La Stampa)