Caldo afoso e condizionatori accesi, si rischia un'estate di blackout nelle città

Sky Tg24 INTERNO

Ansa. I dati lo dimostrano.

Si spiegano così perciò i blackout a catena che hanno colpito la città e in particolare viale Certosa, Brera, Affori e la Bovisa. Ondate di calore e temperature estreme: gli effetti sulla salute

Venerdì 17 giugno Milano ha assorbito 25 gigawattora: il 10% in più rispetto al giorno prima, il 25% in più rispetto a una settimana prima e il 35% in più rispetto a un mese fa. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altre testate

Blackout a Milano, Unareti: Richiesta energia aumentata del 25%. La scorsa settimana sono stati diversi i blackout che hanno interessato molteplici zone di Milano. Blackout (Immagine di repertorio). È in corso un blackout nella zona di corso Sempione a Milano. (Fanpage.it)

Il caldo anomalo che si sta registrando in questi giorni sta rendendo difficile la vita nelle città e l'utilizzo eccessivo dei condizionatori rischia di provocare sempre più blackout (e i primi sono già partiti). (METEO.IT)

Ma se la rete non riesce a reggere l'aumento dell'uso dei condizionatori, come faremo a viaggiare in auto elettriche, il prossimo decennio? Se vogliamo dire che i blackout siano originati dal caldo, quindi, diciamo il vero. (La Nuova Bussola Quotidiana)

E la metropoli "avrà sempre più fame" di energia elettrica, considerando che il fabbisogno della città nel 2050 sarà soddisfatto per il 55% solo dall’elettricità, per il 22% dal gas naturale e per il 23% dal teleriscaldamento. (IL GIORNO)

“Sotto terra a Milano ci sono 7.200 chilometri di cavi per distribuire l’energia, connessi attraverso giunti che risentono dello stress energetico. C’è chi si chiede: se Milano e altre grandi città italiane vanno in blackout oggi, cosa accadrà domani quando la domanda di energia elettrica aumenterà? (FormulaPassion.it)

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano Fino a cinque ore di blocco della fornitura energetica ai palazzi, con code di proteste dei residenti sui social network. (Corriere Milano)