Violenza contro le donne, Mattarella: fallimento della società nel suo insieme

Il Messaggero INTERNO

"Questa Giornata – si legge in una nota pubblicata dal Quirinale – impone di confrontarci, ogni anno, con numeri intollerabili che testimoniano una continua, diffusa e ancora inestirpabile violenza contro le donne.

Per uscire da questa spirale è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all'idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo.

Sono le parole usate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della "Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne". (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altre testate

Al tempo stesso si è osservato un passaggio da 8.647 segnalazioni del 2019 al 1522 a 15.708 nel 2020. Come è stato sintetizzato nel documento, quindi, la casa costituisce un rifugio sicuro per gli uomini, ma non per le donne. (Money.it)

– «La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che cade il 25 novembre è un appuntamento particolarmente sentito dagli Avvocati per le odiose fattispecie di reato che accompagnano questo tipo di violenza». (Centropagina)

La ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, assicura che il Governo «è in prima linea» contro questo «aberrante fenomeno». Da inizio anno 109 donne, di tutte le età, sono state uccise in Italia. (Corriere della Sera)

La storia delle sorelle Mirabal è raccontata da Julia Alvarez nel libro “Il tempo delle farfalle“. Le tre donne vennero incarcerate e rilasciate poco dopo, mentre i loro mariti restarono reclusi. (Libreriamo)

La violenza contro le donne, ha specificato, "attraversa ogni ambito della vita pubblica e privata, dal lavoro alla famiglia. Il contrasto alla violenza di genere parte dalle donne ma non può prescindere dalla consapevolezza maschile" (Il Resto del Carlino)

Ma per fare questo si dovrebbe smettere di usare sempre la solita risposta, il solito bla bla bla La politica sceglie invece sempre la solita tiritera populista di annunciare nuove norme, nuove leggi, nuovi reati. (Il Riformista)