Vent’anni senza Indro Montanelli

Corriere TV INTERNO

Alla fine dell'esperienza militare, diventa inviato per il "Messaggero" in Spagna e scrive articoli profondamente critici contro il regime.

A 24 anni, sotto il regime fascista, si arruola nel ventesimo battaglione per la campagna in Eritrea, che racconta in un suo diario.

Nato a Fucecchio il 22 aprile 1909 eredita la passione per la scrittura dal nonno, Giuseppe Montanelli, letterato e politico.

Dopo l'anno passato in Estonia come direttore dell’Istituto italiano di cultura torna a Milano, dove inizia a lavorare per il Corriere della Sera

Dopo le lauree in giurisprudenza e in scienze politiche emigra in Francia dove inizia la sua carriera di giornalista al "Paris soir". (Corriere TV)

Se ne è parlato anche su altre testate

Si tratta di una serie composta da venti puntate e raccontava i principali fatti italiani dal periodo fascista fino alla crisi del governo Prodi (1997). Quest’ intervista è tratta dal programma “La storia d’ Italia di Indro Montanelli” realizzata alla fine degli anni Novanta. (Famiglia Cristiana)

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“Il giornalismo di Indro Montanelli ha attraversato gran parte del Novecento – aggiunge il capo dello Stato-. – Il 22 luglio 2001 moriva a Milano Indro Montanelli. (Dire)

Vita inquieta di un anti-monumento” per Mondadori e Marco Travaglio con “Indro, il 900. Montanelli ebbe un feeling con la città e si sentì sempre accolto. (L'Arena)

"Cosa c'è dietro il no del Csm": Paolo Mieli sulla riforma Cartabia, Mattarella ha davvero qualche dubbio? Aperto, anzi "molto aperto a miglioramenti tecnici, ma non a stravolgimenti" della riforma, come ripeterà allo sfinimento in conferenza stampa. (LiberoQuotidiano.it)

Tra gli aspetti più chiari che emergono dalla rilettura dei testi di Indro Montanelli, pubblicati nell’albo “Indro, il 900” presentato ieri sera a Fucecchio (Fi) dal direttore de il Fatto Quotidiano e autore dell’antologia Marco Travaglio, è la capacità di andare sempre controcorrente di Montanelli: “Appena ho annunciato che usciva questo libro sono stato alluvionato di commenti di giubilo e altrettanti di insulti, si continua a discutere di lui come fosse ancora vivo, è questa la più grande dimostrazione della sua grandezza”. (Il Fatto Quotidiano)