Etiopia, Abyi in prima linea contro il Tplf. Allerta delle ambasciate: rischio attentati ad Addis Abeba

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Intanto tutte le ambasciate presenti ad Addis Abeba hanno invitato i propri connazionali a lasciare il paese

“Ha promesso di unire le ‘sue forze’ sul campo di battaglia nella onorevole tradizione dei suoi ‘gloriosi predecessori’.

Un annuncio che il Fronte Popolare per la Liberazione del Tigrai (Tplf) ha definito un “brutto scherzo”.

Abiy Ahmed, primo ministro etiope, ha annunciato che guiderà l’esercito del suo paese “al fronte” contro i ribelli del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (Tplf) a partire da oggi. (Focus on Africa)

Se ne è parlato anche su altri media

Il primo ministro etiope ha inoltre invitato tutti i neri a sostenere l’Etiopia in uno spirito di panafricanismo Nei giorni scorsi è stato lo stesso primo ministro Abiy Ahmed ad annunciare la sua intenzione di recarsi al fronte a partire per combattere contro il Tplf. (Nova News)

Nessuno, sino ad oggi, è stato in grado di quantificare quanto abbia fruttato ai ranghi del Tplf l’attacco del 3 Novembre alla base del comando del nord dell’esercito. Anche se a fasi alterne e a più riprese, le azioni sul campo, i successi e le disfatte, ci indicano come a condurre il gioco, almeno fino ad oggi, sia stato il TDF. (Focus on Africa)

"A partire da domani ha detto in tarda serata su Twitter il premier, vincitore del Nobel per la Pace nel 2019 per la pace storica con l'ex nemica Eritrea mi sposterò sul fronte per guidare le forze di difesa" etiopiche. (RagusaNews)

“Coloro che vogliono essere fra quei figli dell’Etiopia che saranno glorificati dalla Storia, si sollevino oggi per il loro Paese. Ciò che è accaduto e che continua ad accadere alla nostra gente, gli abusi perpetrati da questi terroristi sanguinari non possono continuare”, ha detto Belay (Icona News)

Un anno dopo lo scoppio della guerra civile in Etiopia, lo spettro del cambio di regime incombe sulla seconda nazione più popolosa dell’Africa. Dal lato dei ribelli la cooperazione tra le forze Tigray e Oromo si basa anche su un calcolo opportunistico. (L'Indro)

"Non possiamo continuare così e quindi vuol dire che bisogna cambiare. Ci vedremo al fronte", ha detto Abiy. (La Nuova Sardegna)