Allarme gas in Europa: in Italia (per ora) non scatta l'allerta

Money.it ESTERI

Lo stoccaggio in Italia è al 55% circa e vista la domanda di combustibile ora minore occorre insistere sulla strada delle scorte.

L’Italia è in bilico sulla sicurezza energetica, ma per il momento non si apre la fase di allerta.

Mentre alcuni Paesi europei, come la Germania, sono in apprensione e si preparano a dichiarare lo stato di allarme, il nostro Paese temporeggia con alternative e temporanee soluzioni. (Money.it)

Ne parlano anche altri giornali

Nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri stanzierà altri 3 miliardi "per limitare gli aumenti nelle bollette dell’energia, dal taglio agli oneri di sistema per l’elettricità alla sterilizzazione al 5% dell’Iva per il gas". (SoldiOnline.it)

In totale il costo per lo Stato sarebbe di circa 4-6 miliardi di euro, una parte dei quali potrebbe arrivare dall'extra gettito Iva Inoltre, si aumenterà il ricorso alle centrali a carbone, in modo da risparmiare il gas destinato alla produzione di energia elettrica. (Liberoquotidiano.it)

Ma per la creazione di scorte per non rimanere a secco nei periodi più delicati, si deve agire subito. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A cura di Giacomo Andreoli. Il prezzo del gas continua a salire, mentre le forniture dalla Russia continuano a scendere. Gli esperti per ora non hanno ritenuto necessario passare dallo stato attuale di pre-allarme a quello di allarme. (Fanpage.it)

Il governo si prepara a far scattare il piano di emergenza dovuto alla crisi energetica. “L’Italia – spiegano fonti qualificate al Fatto Quotidiano – potrebbe far partire il suo piano di emergenza entro l’ultimo weekend di giugno”. (Imola Oggi)

Le preoccupazioni in Germania. Nonostante l'Italia non abbia ritenuto necessario il passaggio al livello di allerta sul gas, la situazione in Europa rimane tesa. (ilmessaggero.it)