Livorno, 3 arresti per un omicidio di 19 anni fa: “Alfredo Chimenti ucciso per contrasti nel mondo…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nei mesi precedenti al suo omicidio – si legge nell’ordinanza – Chimenti era diventato un soggetto non gradito alla “batteria”.

Si tratta rispettivamente di Riccardo De Vivo, 72 anni (ai domiciliari), del 64enne Massimo Antonini e del 51enne Gionata Lonzi, che invece si trovano in carcere.

I nomi dei responsabili sono rimasti ignoti per 19 anni, fino a quando, nell’ambito dell’operazione denominata proprio “La Garuffa”, non è spuntata una pista che coinvolge la criminalità di Livorno e Pisa (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Il movente, secondo gli inquirenti, sarebbe da individuare nei contrasti nel mondo delle bische clandestine e del gioco d'azzardo "Cacciavite", così veniva chiamato il 47enne ucciso, fu vittima di un vero e proprio agguato: atteso in piazza Mazzini a Livorno fu colpito all'addome con una pistola, mentre rientrava a casa, tra le 4.30 e le 5 del 30 giugno 2002. (Adnkronos)

Vent’anni fa il gioco d’azzardo era gestito da gruppi criminali che si facevano la guerra per dominare la rete della malavita. E l’omicidio di "Cacciavite", ex calciatore di talento con qualche vizio di troppo, maturò proprio nel mondo del gioco d’azzardo più spregiudicato, quello che non perdona. (La Nazione)

Ai domiciliari, con braccialetto elettronico, Bruna Martini di 68 anni, Valter Giglioli di 71 anni, Stefano Bendinelli di 57 anni, Romualdo Monti di 56 anni, tutti livornesi, e Manuela Scroppo, 42 anni, della provincia di Pisa (La Nazione)

I tre arresti sono avvenuti nell'ambito di un'operazione, denominata 'La Garuffa' dal nome del circolo di cui Chimenti faceva parte, condotta da carabinieri e guardia di finanza di Livorno e coordinata dalla procura livornese. (gonews)

Oggi un collaboratore di giustizia fa i nomi dei tre responsabili e spiega che si trattò di rivalità tra gestori di bische clandestine, legate alla mafia e all’estrema destra. Risolto dopo 20 anni omicidio a Livorno: “Cacciavite” ucciso da rivali gestori di bische Il 30 giugno 2002 veniva assassinato sotto casa sua a Livorno, Alfredo Chimenti, detto “Cacciavite”. (Fanpage.it)

I reati contestati, a vario titolo, sono: omicidio premeditato, associazione per delinquere, usura aggravata, estorsione aggravata e porto abusivo di armi da sparo. (Livorno Press)