Roma, ecco Miss Hitler e il suo gruppo di neo nazisti: progettavano azioni violente, aggressioni razziste e bombe contro la Nato

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Due le pagine di Facebook e una community “VK”, riconducibili alla sigla “Ordine Ario Romano” e un gruppo WhatsApp denominato “Judenfreie Liga (O.A.R.

Già nel 2019 la Rizzi venne indagata dalla procura di Caltanisetta con altri 17 complici

Ieri mattina gli uomini del Raggruppamento operativo speciale hanno bussato anche alla porta di Francesca Rizzi, 38 anni, conosciuta dalla Digos come “Miss Hitler” che ha un’aquila nazista tatuata sulla parte alta della schiena. (leggo.it)

Su altre fonti

Foto storiche con Hitler e i nazisti, bandiera con la svastica, tanti libri dell’epoca, album, raccolte enciclopiche: è il materiale nella mani dei carabinieri del Ros che hanno smantellato un gruppo denominato «Ordine ario romano», composto da militanti di età compresa tra i 26 e i 62 anni. (Corriere della Sera)

Ai gruppi social era collegato il gruppo WhatsApp chiamato “Judenfreie Liga (Oar)”. Tra gli indagati ci sarebbe anche un appartenente all’Arma dei Carabinieri in servizio a Roma. (TG24.info)

IL PRESENTE E' DA INTENDERSI COME L'UNICO E VERO GRUPPO DI ORDINE ARIO ROMANO Poi, la chiamata alle armi: "Ordine Ariano Romano è diventato il peggior incubo dei giudei d'Italia e tu italiano puoi contribuire a che tale incubo si trasformi in realtà", scrivevano. (la Repubblica)

La partecipazione a un concorso filo-nazista. Rizzi è nota per le sue simpatie filo-naziste: alcuni anni fa aveva partecipato a un concorso lanciato su un social network russo vincendo poi il titolo di "miss Hitler". (Fanpage.it)

Lo smantellamento del gruppo è quindi il risultato di un’indagine condotta dal Ros con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano, Roma e Sassari, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza una misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, disposta dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 12 indagati per i reati di associazione finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. (Il Fatto Vesuviano)

Il professore dell’Unimol perquisito nelle scorse settimane per l’indagine sulle minacce e le offese al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'accusa ipotizzata nei confronti dei 12 indagati è di associazione finalizzata alla propaganda e all'istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. (isnews)