Strage piazza Fontana 50 anni dopo: ecco cosa sappiamo

Corriere della Sera INTERNO

Una sentenza che dichiari colpevoli certi non è mai arrivata anche se le carte giudiziarie affermano in modo netto che l’attentato maturò negli ambienti dell’ultradestra e che trovò fiancheggiatori all’interno degli apparati dello Stato.

Sono passati 50 anni dall’eccidio e cosa resta?

Mezzo secolo dopo quel pomeriggio di sangue, ecco cosa sappiamo con certezza.

E’ stato il giorno che segnò il passaggio dall’Italia del boom a quella degli anni di piombo, è stata l’inizio della «notte della repubblica»: il 12 dicembre del 1969, la strage di piazza Fontana diede il via a uno dei capitoli più tragici del nostro passato prossimo. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Ammette: «Per tre giorni mi sono sentito addosso l’odore dei corpi bruciati. Ma io li ho subito fermati: “No, vi siete sbagliati”». (Corriere della Sera)

Molti interrogativi però rimangono aperti, specie in riferimento al ruolo equivoco svolto da alcuni apparati di sicurezza. L’Italia repubblicana conosceva da sempre la violenza politica, ma la bomba esplosa cinquant’anni fa a Milano, nella sede della Banca nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, segnò una svolta agghiacciante. (Corriere della Sera)

Diciassette delle fotografie, una per ogni vittima realizzate per la mostra da altrettanti fotografi, sono una rappresentazione e interpretazione di chi allora perse la vita e, a fine mostra, verranno consegnate all'Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 stampate in fineart da CILAB. (Rai News)

Il circolo Ponte della Ghisolfa vuole mantenere fermo lo slogan di sempre: «Valpreda innocente, Pinelli assassinato, la strage è di Stato». La strage nel salone della Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana Il circolo Ghisolfa ha respinto la proposta delle iniziative (in particolare la «catena musicale» del 14 dicembre) e la «lettura storica» del coordinamento Milano antirazzista. (Corriere della Sera)

Enjoy the videos and music you love, upload original content, and share it all with friends, family, and the world on YouTube. (La Repubblica)

L’obiettivo era uno solo: destabilizzare il quadro politico costituzionale scongiurando il presunto pericolo comunista». Di quell’orribile boato si parlerà domani, sabato 23 novembre, alle ore 17 nella sala del Cantinone di Osimo con l’Anpi. (Cronache Ancona)