LETTERA Ci si abitua a tutto. Anche alle sparatorie?

Corriere della Sera ESTERI

Gli Stati Uniti hanno un articolo della Costituzione (il secondo, appena dopo la lista delle principali libertà personali e collettive) che sancisce il diritto a detenere armi.

Io, che sono sacerdote oltre ad insegnare, ho offerto la messa quotidiana per le vittime (e anche per l'aggressore, perché' così Gesù ci ha insegnato) e le loro famiglie.

Sarebbe ragionevole considerare entrambi i problemi, non opporli, ma il divorzio politico in atto negli Stati Uniti, rende persino più rigida una situazione da sempre difficile

E non molti si sono rivolti ai terapisti o al sacerdote per consiglio o aiuto. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

sono abominevoli quanto una guerra, e senza nemmeno le ragioni, pretestuose o meno, di una guerra. Queste stragi di bambini negli Stati Uniti (più di 45mila morti all’anno per armi da fuoco!) (la Repubblica)

All’ingresso dello Stato americano del Minnesota, provenendo dal Wisconsin, c’è un cartello raffigurante un fucile e una rivoltella. La frase è definitiva ma non deve ingannare, la questione delle armi nella società civile americana è una faccenda molto complessa che affonda le sue radici lontano nel tempo. (Panorama)

Il diritto è invece l’universo in cui si iscrive (e forse si illude) la società umana che pensa di poter garantire, attraverso la razionalità delle norme, la propria sopravvivenza Da una parte «il male», dall’altra «il diritto». (La Stampa)

I democratici sono contrari all'estrema facilità con cui chiunque si può procurare un arma semiautomatica (un'idiozia, indegna di una nazione pensante) Il blog/forum Italians, da cui questa rubrica prende il nome, ha quasi 24 anni. (Corriere della Sera)

Il numero di armi in mano a civili è oggi 120 per ogni 100 abitanti, nel 2011 erano 88. Le armi, insomma, come la croce, la bandiera e il diritto alla vita diventano elementi per costruire un’identità di destra e conservatrice (Valigia Blu)

Chi studia storia e politica Usa dovrà continuare a tenere l’orrenda contabilità dei morti per sparatorie in scuole, luoghi di culto, concerti, supermercati ed a scrivere ogni volta gli stessi editoriali sconsolati. (Avvenire)