Amazon, Bezos contestato in India: «È un terrorista economico»

1/15/2020

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Eppure tutto ciò non è bastato: Bezos non ha convinto né l’autorità che regola il mercato né i tanti piccoli negozi esclusi dall’Eldorado Amazon.

Amazon, Bezos contestato in India: «È un terrorista economico» Al fondatore del colosso ecommerce si contesta la chiusura di migliaia di piccoli negozi e una perdita delle entrate governative. 3' di lettura. Jeff Bezos, ceo nonché proprietario di Amazon, nonché l’uomo più ricco del mondo secondo le ultime classifiche, è stato accolto molto male in India, un grande paese produttore low cost ma anche uno dei più grandi mercati asiatici e, fuori dagli Stati Uniti, il mercato straniero più importante per Amazon. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ha anche promesso che la sua piattaforma esporterà beni e prodotti Made in India per un totale di 10 miliardi di dollari entro il 2025. Durante la sua visita, il miliardario di Amazon ha optato per una diplomazia leggera nei confronti dell’India. (Forbes Italia)

L'investimento di 1 miliardo contribuirà a portare online oltre 10 milioni di imprese indiane e consentirà di esportare beni fabbricati in India per un valore di 10 miliardi entro il 2025, ha aggiunto. (Yahoo Finanza)

Amazon (AMZN) CEO Jeff Bezos will lose his status as the world’s richest man if the company’s weaker-than-expected profits dent its valuation. Revenue in the company’s third-quarter fell to $3.2bn, compared to $3.7bn in the same period last year. (Yahoo Finance)

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Amazon potrebbe essere stata esclusa da JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud) proprio per questa ragione. Nel caso in cui la Corte Federale coinvolta dovesse dare ragione all'azienda di Bezos il bando potrebbe essere riaperto determinando l'ingresso di nuovi soggetti in gara. (Mr.Webmaster)

Seicentonovantamila dollari – circa 620 mila euro – contro gli incendi che stanno flagellando l’Australia. Ed è subito polemica: «Ma li guadagna in tre minuti», «fossi in lui ritirerei il versamento», «una ragazza che vende le sue foto di nudo ha donato di più». (Corriere della Sera)