Gas, le accuse a Putin: «Usa i prezzi dell'energia come arma, forniture ridotte di proposito»

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Corriere della Sera ECONOMIA

La Russia sta usando il gas come arma politica per imporsi nelle dispute in corso con l’Europa, in particolare sull’Ucraina.

Inoltre, secondo Putin la Germania avrebbe rivenduto il gas russo alla Polonia e all’Ucraina piuttosto che venire in soccorso al proprio mercato.

Insomma, queste tensioni sull’Ucraina hanno ricadute dirette sulla fornitura di gas all’Europa, come ha sottolineato lo stesso Birol

Per il direttore esecutivo dell’organizzazione parigina che fornisce raccomandazioni politiche sull’energia accessibile e sostenibile, il peggioramento della crisi del gas naturale in Europa ha un solo mandante: la Russia. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Gli aumenti, infatti, non si limitano al costo del gas ma si estendono anche al prezzo dell’energia elettrica, con alcune conseguenze sulle bollette delle famiglie italiane. In Europa il prezzo del gas è aumentato del 20% in un solo giorno, testimoniando come l’attuale situazione del mercato dell’energia sia precaria. (piacenzasera.it)

Le tensioni geopolitiche tra Occidente e Russia sull’Ucraina non aiutano la grave crisi del gas e rischiano di essere strumentalizzate. Lo stesso trend si sta palesando anche in Italia, dove i rincari delle bollette mettono in allerta cittadini, industriali e Governo. (Money.it)

Guerra del gas, così Putin tenta lo scacco matto all'Europa. Il leader vuole sfruttare il freddo per rendere il gasdotto Nordstream 2 indispensabile per l'Europa, tagliando così fuori l'Ucraina. (La Repubblica)

USA, importazioni ed esportazioni di Gas Naturale Liquefatto. USA primo esportatore globale di gas naturale liquefatto. Della situazione stanno approfittando gli Stati Uniti che, grazie alla costruzione di nuovi terminali e dei prezzi da record in Europa, sono divenuti in poco tempo il primo esportatore mondiale di gas naturale liquefatto. (Money.it)

La Russia è pronta ad aumentare le consegne, ha detto Novak, ma ha bisogno di contratti a lungo termine per giustificare gli investimenti nella produzione (Commodities Trading)

Per noi italiani la questione potrebbe essere relativamente marginale, visto che già siamo immersi fino al collo nella produzione elettrica da metano (il 40%) e di carbone ne usiamo ormai molto poco. Ovviamente non sto proponendo di tenerci il carbone, ma di sostituirlo direttamente con impianti a rinnovabili programmabili di pari produzione, saltando la “fase di trasizione” del gas naturale. (Qualenergia.it)