Starbucks Milano: chiudono i locali di Turati e Porta Romana

Milano Notizie.it ECONOMIA

Chiudono Starbucks a Milano: in Europa vendite in calo. La torrefazione di Milano ha fatturato 22 milioni nel 2019 e 18 nel 2020.

Starbucks Milano: menù, prezzi e orari dei locali

Chiudono Starbucks a Milano: un pessimo segnale. I due negozi chiusi a Milano, dopo solo due anni di attività, sono un pessimo segnale.

Chiudono Starbucks a Milano: manca la fidelizzazione. Guardando i fatturati, Starbucks Italy srl ha avuto 11 milioni di guadagni nel 2019, i quali, nel 2020 sono calati del 44,28%. (Milano Notizie.it)

La notizia riportata su altre testate

Pertanto, hanno pensato di far arrivare al capolinea il locale situato in via Turati, che stando a delle previsioni, avrebbe molto probabilmente riaperto verso la fine di novembre, a seguito di una ristrutturazione. (wdonna.it)

Il primo “caso” italiano della notissima catena d’oltreoceano si trova a Erbusco, vicino Brescia. Si tratta di un nuovo modo di vivere l’esperienza Starbucks, a tre anni dall’approdo del colosso statunitense in Italia. (Immobiliare.it News)

Il colosso del caffè americano si è visto quindi costretto a chiudere due filiali nella città di Milano, una situata a Turati e l’altra a Porta Romana. È il caso anche di Starbucks, il cui noto caffè americano è apprezzato soprattutto dai turisti stranieri. (Mi-Tomorrow)

Starbucks ha infatti in progetto di arrivare alla bellezza di 40 negozi, anche al Centro, creando almeno 300 nuovi posti di lavoro. Dall’altra parte invece ha pesantemente influito la minore affluenza turistica nel nostro territorio, considerando la notorietà di Starbucks tra gli stranieri. (QuiFinanza)

In città restano aperti i punti vendita di Cordusio, corso Vercelli, via Durini, via Restelli, Garibaldi e stazione Centrale. Senza dimenticare, proprio questo mese, l’apertura del primo drive-through a Erbusco, nel Bresciano, vicino al casello dell'A4 (Sky Tg24 )

L'equazione è semplice: meno turisti, meno entrate per Starbucks (si parla di una riduzione del fatturato pari a circa il 50 per cento). È chiaro che l'attrattività di Milano a livello internazionale porti con sé investimenti dal sapore altrettanto globale, e questo di fatto un male non è. (Fanpage.it)