Finalmente c'è un embrione di diplomazia

La Stampa ESTERI

Pur lontani da facili e verbose fiducie verrebbe voglia di incorniciarla, la telefonata, dandole il significato non di una ennesima rimasticatura di propaganda ma di propositi di una fase nuova

Manovre o segnali?

Forse manovre e segnali.

La telefonata di Austin, capo del Pentagono, al ministro della difesa russo Shoigu, primo contatto diretto tra stati Uniti e Russia dall’inizio della guerra, innanzitutto. (La Stampa)

Su altri giornali

Nei cunicoli e nei sotterranei di Azovstal, secondo i russi ci sarebbero “mercenari stranieri e rappresentanti di Paesi della Nato come consiglieri e istruttori“, afferma Innaro che riporta i sospetti del Cremlino: “Si parla di francesi, polacchi, inglesi e croati”. (Imola Oggi)

Intanto oggi si terrà il vertice Nato in Germania durante il quale terrà banco la richiesta di adesione di Finlandia e Svezia . (YouTG.net)

È la prima chiamata tra Usa e Russia dal 18 febbraio scorso, una settimana prima dell'attacco di Putin all'Ucraina. Intanto oggi si terrà il vertice Nato in Germania durante il quale terrà banco la richiesta di adesione di Finlandia e Svezia (YouTG.net)

Spiega John Kirby, portavoce del Pentagono, che la telefonata fra Lloyd Austin e Sergey Shoigu «non è stata risolutiva». Sul tappeto i nodi restano, ma i due ministri della Difesa di Stati Uniti e Russia, parlandosi, hanno rotto il gelo dopo 79 giorni di blackout e riacceso quel filo di dialogo che nei giorni scorsi il premier italiano Mario Draghi aveva chiesto si riattivasse e il cui sforzo, spiegano ambienti diplomatici a Palazzo di Vetro, ha avuto un peso (La Stampa)

Ottanta giorni di guerra sono una tragica eternità per i civili che l’hanno subita e che continuano a subirla, ma poca cosa nell’ambito dei cambi di strategia militare. La strategia americana di indebolire i suoi storici oppositori rischia di produrre l’effetto opposto, rafforzando dunque Pechino. (QuiFinanza)

Nell’area del Mena (Middle East North Africa) è l’Egitto il più grande importatore da Russia e Ucraina con l’80% degli acquisti totali insieme al Libano Questa situazione, senza precedenti negli ultimi tre anni, è legata in particolare al calo della produzione in alcuni Paesi della regione. (InsideOver)