Torna il Festival della carne di cane di Yulin: la polizia salva 386 animali

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In realtà, la città di Yulin non è la più grande consumatrice di carne di cane nella provincia cinese di Guangxi.

SALVATI 386 CANI DALLA MACELLAZIONE. Lo scorso 20 giugno la polizia della provincia di Shaanxi ha salvato 386 cani destinati al macello.

È tornato anche quest’anno il ‘Festival della carne di cane’, la controversa ‘sagra’ che si svolge in concomitanza del solstizio d’estate nella città di Yulin, in Cina (altovicentinonline.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Probabilmente erano sul camion da giorni, disidratati e affamati, molti dei quali con segni visibili di ferite e malattie. Fonte: Humane Society International. Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube. (greenMe.it)

Le autorità, che oggi monitorano molto più attentamente il festival, sono intervenute per il potenziale rischio epidemiologico; i cani sono stati sequestrati e tradotti in quarantena. Gli attivisti ritengono infatti che si tratti di cani da guardia o da compagnia rapiti da aziende e abitazioni private. (Fanpage.it)

Per segnalazioni di maltrattamento ci si può rivolgere alle guardie zoofile dell’Oipa di Catania I sopravvissuti sono stati visitati negli ambulatori Asp e dati in affido al Comune di Catania». (Quotidiano di Ragusa)

Nell'edizione del 2022, però, arriva anche una buona notizia: 386 cani sono stati confiscati e, in questo modo, sono stati salvati dalla macellazione. Il Festival di Yulin è ricominciato. (leggo.it)

Il solstizio d'estate ha segnato anche quest'anno l'inizio dell'ormai tristemente noto Festival di Yulin in Cina, dove per 10 giorni, più di 10.000 cani vengono macellati per farne piatti di carne servite in diverse ricette nei ristoranti e nelle bancarelle della città. (Radio 24)

Un rifugio sostenuto da Humane Society International e gestito dal suo partner Vshine si è reso disponibile a prendersene cura. Esposti ancora vivi nelle gabbie arrugginite in cui sono stati trasportati, ammassati, denutriti e assetati, aspettano il loro turno. (Vanity Fair Italia)